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Dall’Argentina alla Turchia: dove l’inflazione corre senza freni

Secondo le stime dell’Osservatorio finanziario venezuelano, a dicembre l’inflazione su base annua sarebbe stata del 305,7%. I prezzi di abbigliamento e calzature sarebbero aumentati del 57,8% rispetto al mese precedente.

Turchia

In frenata, ma sempre altissima, l’inflazione in Turchia. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 64,27% a dicembre, rispetto all’84,39% di novembre, secondo l’Istituto di statistica nazionale.

Secondo l’Inflation Research Group, composto da accademici ed esperti indipendenti, il vero tasso di inflazione per dicembre sarebbe però ben più alto e pari al 137,55%.

Stando ai dati ufficiali, lo scorso ottobre l’inflazione ha toccato il massimo degli ultimi 24 anni, all’85,5%, in gran parte a causa della politica monetaria non ortodossa voluta dal presidente Recep Tayyip Erdogan, convinto che l’inflazione si sconfigga con bassi tassi di interesse. Al contrario delle Banche centrali di tutto il mondo, che alzano il costo del denaro per frenare i prezzi, l’anno scorso la Banca centrale turca ha tagliato i tassi di 5 punti percentuali, fino al 9%.

Zimbabwe

Il tasso d’inflazione annuale dello Zimbabwe resta a livelli «stellari» ma mostra primi segnali di rallentamento, scendendo al 243,8% nel dicembre 2022 dal 255% del mese precedente, grazie agli interventi del Governo per contenere i continui aumenti dei prezzi e la volatilità del tasso di cambio. Da settembre 2022, quando era al 285%, l’inflazione è scesa in seguito alle misure monetarie e fiscali restrittive, attuate per stabilizzare l’economia.