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“Dalla Provincia taglio temporaneo al personale”. Il Museo della Città a Rovereto chiude per il mese di febbraio: "Come noi altri enti in difficoltà"

ROVERETO. “Purtroppo dobbiamo comunicare che, per carenza del personale di custodia, il Museo della Città resterà temporaneamente chiuso al pubblico per tutto il mese di febbraio 2023”. E' questo il messaggio apparso nelle ultime ore sui profili social della Fondazione Museo Civico di Rovereto, con il quale l'ente conferma che a Palazzo Sichardt il mese prossimo rimarrà accessibile solo “il Piano zero dell'edificio, dove si trovano il Sichardt Cafè, la Sala dei 100 libri e la sala delle Idee, che ospita l'iniziativa Fucina Museo”.

Alla base della decisione del museo di chiudere la sede per un intero mese c'è un taglio temporaneo al personale garantito da Piazza Dante. “Attraverso il Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale – spiega infatti a il Dolomiti il presidente della Fondazione Museo Civico Giovanni Laezza – la Pat fornisce ai musei e a tutta una serie di soggetti sul territorio del personale 'svantaggiato', che va ad appoggiare le attività degli addetti già presenti nelle varie istituzioni”.

Si tratta di personale che, ovviamente, viene ripartito secondo delle priorità: per permettere ad esempio alle due sedi della Fondazione di proseguire le attività, sono necessari in tutto 8 addetti (4 per sede), spiega Laezza, ma al momento il museo roveretano può contare solo su 4 lavoratori per quanto riguarda il personale di custodia: “Negli scorsi mesi la Provincia ha comunicato che il personale garantito attraverso il Sova non sarebbe stato più assegnato dal 31 dicembre 2022 (termine poi prorogato al 1 febbraio 2023) fino al 1 aprile. Attualmente, dopo i tagli, possiamo contare solo su 2 addetti Sova più altri due nostri dipendenti, un totale che ci permette di tenere aperta una sola sede”.

Proprio per questo la Fondazione Museo Civico (insieme ad altri 5 enti enti del territorio, la Fondazione Opera Campana dei Caduti, il Museo della Guerra, il Mag a Riva del Garda, il Museo Diocesano di Trento ed il Museo Storico del Trentino, anche loro costretti a correre temporaneamente ai ripari per la mancanza di personale) hanno deciso di scrivere una lettera agli assessori provinciali Achille Spinelli e Mirko Bisesti: “In particolare con quest'ultimo – conclude Laezza – è stato organizzato un incontro per parlare della questione il 6 febbraio. In quell'occasione, chiederemo alla Provincia di avere la piena copertura dal punto di vista del personale, ripristinando i numeri di addetti necessari o, in caso contrario, fornendo agli enti più risorse per trovare i lavoratori”.

La speranza, dice in ogni caso il presidente della Fondazione: “E' di riuscire a trovare una soluzione in fretta per poter riaprire la sede del museo".