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Disturbo da deficit d’attenzione nelle donne: dai sintomi alla difficoltà di diagnosi

Fin dall'inizio della pandemia di Covid-19, molte donne hanno vissuto in prima persona l'intensificarsi di alcuni disturbi come l’essere sempre distratte, avere difficoltà a concentrarsi o dimenticare le cose. Probabilmente la prima reazione di tantissime è stata quella di incolpare il famigerato brain fog di cui si è tanto parlato durante questi due anni. Tuttavia, la vera causa alla base di questi disturbi potrebbe essere tutt’altra (e non centrare niente con la pandemia). 

Il tabloid inglese The Independent ha riportato un notevole incremento di curiosità riguardo il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD): centinaia di migliaia di donne hanno sostenuto un test online approvato da NHS (il servizio sanitario pubblico inglese) per verificare se erano affette dall’ADHD. Nel 2021 si sono testate oltre 254.400 donne, contro le 7.700 del 2019. Inoltre, i dati mostrano che le donne hanno costituito il 60% di coloro che facevano richiesta di test per l'ADHD, un numero sostanzialmente superiore rispetto agli anni passati - e rispetto alla controparte maschile. 

Questo accade perché le donne vengono raramente diagnosticate con l’ADHD. Il disturbo dal deficit di attenzione è una condizione che tradizionalmente si pensa colpisca principalmente gli uomini. Conosciamo tutti lo stereotipo del bambino iperattivo che interrompe le lezioni con il suo agitarsi. La verità è che i ragazzi hanno più probabilità di essere diagnosticati con l'ADHD rispetto alle ragazze (12,9% rispetto al 5,6%). Tuttavia, questa disparità non sta a significare che il genere maschile è più suscettibile all'ADHD, ma è dovuta al fatto che alle ragazze viene spesso fatta una diagnosi sbagliata. Più tardi nella vita, infatti, il numero di casi di ADHD è più o meno simile per uomini e donne.

Che cos’è l’ADHD?

L’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder - in italiano Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) viene definito come un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da sintomi specifici come l’incapacità a mantenere l’attenzione per un periodo di tempo prolungato, l’impulsività e l’iperattività

Di solito viene diagnosticato per la prima volta durante l’infanzia, specialmente nei primi anni di scuola quando vengono riportati comportamenti impulsivi o eccessivamente attivi. Tuttavia l’ADHD si estende anche nell’età adulta. Secondo una ricerca risalente al 2009, si stima che l'8,4% dei bambini e il 2,5% degli adulti abbiano l’ADHD. 

Quali sono i sintomi dell’ADHD? 

Molti sintomi dell'ADHD, come livelli di attività elevati, difficoltà a rimanere fermi per lunghi periodi di tempo e capacità di attenzione limitate, sono comuni in generale a tantissimi bambini. La differenza per chi soffre di ADHD è che iperattività e disattenzione sono notevolmente maggiori del previsto e causano angoscia e/o problemi di funzionamento a casa, a scuola o con gli amici.

Secondo svariate ricerche poi, il 72% dei bambini con ADHD è affetto da altre patologie psichiatriche, come disturbi dello spettro autistico, dislessia e disturbo oppositivo provocatorio (problemi di autocontrollo, rabbia e irritazione).

I clinici sono convinti che molti di questi sintomi possano proseguire per l’intero ciclo di vita, dall’infanzia all’età adulta. Tuttavia, la sintomatologia dell’ADHD nell’adulto presenta anche altre caratteristiche, tra cui disorganizzazione (caos e casualità nella pianificazione di pensiero e azione), scarse capacità sociali e di mentalizzazione, frustrazione immediata di fronte a circostanze problematiche e labilità emotiva.

Woman rubbing her eyes in front of laptop. Working in home office during Covid19 lockdown.

Woman rubbing her eyes in front of laptop. Working in home office during Covid-19 lockdown.Kathrin Ziegler

I sintomi dell’ADHD nelle donne 

L'ADHD colpisce le donne in modo diverso rispetto agli uomini. I sintomi tendono ad essere meno evidenti o meno socialmente dirompenti rispetto al classico stereotipo del bambino che disturba la lezione. Le ricerche dimostrano che i maschi tendono ad avere un ADHD iperattivo/impulsivo (che li rende appunto irrequieti, impulsivi e impazienti) mentre il genere femminile ha la tendenza a mostrare un ADHD con disattenzione predominante.