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Docce brevi e occhio al termosifone, la strategia europea è tutta qui, Italia tradita: price cup no, austerity sì

Docce brevi e occhio al termosifone, la strategia europea è tutta qui, tradita l’Italia: price cup no, austerity sì. Ma è questa la strada per risolvere la crisi energetica?

Docce brevi e occhio al termosifone, la strategia europea è tutta qui, Italia tradita: price cup no, austerity sì
Docce brevi e occhio al termosifone, la strategia europea è tutta qui, Italia tradita: price cup no, austerity sì

Docce brevi e occhio al termosifone, la strategia europea è tutta qui, Italia tradita: price cup no, austerity sì

Docce brevi e occhio ai termosifoni. Stringi, stringi, la strategia della Unione europea è questa.

La sciura Ursula, annunciando il 15 settembre il “Pacchetto energia” in Commissione, altro non ha fatto che trasmettere una imbarazzante povertà di contenuti. E le attese della vigilia sono andate deluse. Non che ci aspettassimo un granché – la creatività dei burosauri di Bruxelles è nota – ma qualcosa in più la si dava per scontata. E allora vediamo meglio.

ITALIA TRADITA: NO PRICE CUP, SÌ AUSTERITY NELLE DOCCE

Da tempo Draghi aveva lanciato l’idea di un tetto massimo al prezzo del gas. Misura auspicabile, immediata, comprensibile. Supermario ne ha parlato prima con Schultz e Macron. Bella idea. Bravo Mario. Allora è fatta? Sì, no, forse, però ; comunque stai sereno.

Vedrai. Infatti Ursula Von der Leyen ha detto no. La sciura punta tutto su consumi più ridotti: taglio dei consumi elettrici (10%), taglio del gas (15%). Punta ancheal tetto degli extra-profitti delle aziende che producono elettricità a  basso costo. Dice che in questo modo raccoglierà più di 140 miliardi di euro per gli Stati membri “per attutire io colpo direttamente”.

CONSIGLIO DA BRUXELLES: ARRANGIATEVI

Poco carini i burosauri.  La prova? Sentite un po’. Giorni fa due eurodeputate –  la genovese Tiziana Beghin (M5S) e la francese melenchoniana Manon Aubry – hanno sventolato in aula delle bollette per denunciare il caro-energia.  Hanno strillato il dovuto. Sapete cosa ha risposto la presidente ex  ministro della Merkel? Ha inquadrato le colleghe con teutonica sicurezza e aggiustatasi la giacchetta giallo-Ucraina (su camicia blu)  – dettaglio mediatico pro Zelensky – ha risposto:”Mandate quelle fatture a Mosca! Ecco a chi appartengono, ecco da dove arrivano”.

SOLIDARIETÀ DI FACCIATA

È sempre la solita ipocrisia. La stessa che ha promesso ampi corridoi umanitari per i migranti (dove sono?) e garantiva la guerra agli scafisti (infatti sono aumentati).  Adesso Ursula promette e spera “in una Unione più ampia” e punta tutto su una non ben definita “Convenzione europea”. Campa cavallo.