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Douglas Kirkland: «Rincontrerò mio moglie Françoise dopo la morte»

A un giorno dalla sua scomparsa, ripubblichiamo un'intervista comparsa nel 2015 sull'allora rivista Glamour, dove il grande fotografo canadese e sua moglie Françoise raccontano la storia del loro amore durato oltre mezzo secolo. Un amore che non si è spegne nemmeno ora che lui non c'è più.


«Tu prendi le penne al pomodoro, io la bresaola con rucola e grana», squilla Françoise Kirkland, alzando rapidamente i pungenti occhi blu dal menu e rivolgendoli al marito che, calmo e roco, ribatte: «Mah, forse non mi dispiacerebbe la pasta alla Norma». Troppo tardi, lei ha già chiamato il cameriere: «Bresaola per me e penne al pomodoro per lui. Fidati Douglas, le penne ti piaceranno di più». Lui si fida, e si affida. Da sempre. Da quel novembre del 1965 in cui si conobbero a Parigi. In cinquant'anni di vita insieme, Douglas e Françoise Kirkland, 81 e 71, hanno preso il mondo per la coda e l'hanno fatto girare: lui ha scattato i più grandi divi di tutti i tempi e lei sempre al fianco, come assistente, manager, agente, moglie, amante, madre, consigliera... No, amica no: «Quello uccide il sesso», spiega lei. Hanno costruito una casa meravigliosa sulle colline di Hollywood. Hanno pubblicato 17 libri. Hanno ricevuto riconoscimenti e premi, tra cui il tra cui un Lucie Award. E hanno confutato il celebre aforisma di Tomasi di Lampedusa, «L'amore. Certo, l'amore. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta».

Che cosa avete pensato quando vi siete incontrati la prima volta?
D: «Volevo portarla fuori a cena, eravamo a Parigi e come ristorante avevo scelto Lapérouse. Era molto elegante e costoso, io non lo sapevo, ma la cosa l'ha stupita».

F: «Non era questa la domanda. Meglio se racconto io. Douglas era in Francia per le foto di scena di Come rubare un milione di dollari e vivere felici con Audrey Hepburn, e mia madre era l'addetta stampa del film. Un giorno sono andata sul set per darle una mano. Dopo un po' è arrivato lui, alto, bellissimo, viso gentile. Ha salutato, si è seduto su una sedia con i piedi sul tavolo - cosa strana per noi europei - e le mani dietro la nuca. Si è addormentato. Io l'ho fissato per mezzora, e ho pensato: wow. Poi si è svegliato, si è stropicciato gli occhi con i pugni chiusi, un gesto che fa ancora, e mi ha detto: mi piacerebbe portarti fuori a cena».

Amore a prima vista?
D: «Sicuramente, o non le avrei chiesto di uscire. Al tempo ero circondato da gente come Brigitte Bardot, ma ho preferito questa creatura meravigliosa».

F: «Diciamo passione a prima vista, amore dopo la prima notte».

Dopo quanto vi siete sposati?
D: «Due anni. Prima sono dovuto ripartire per gli States, e Françoise era molto arrabbiata».

F: «Ero triste! Pensavo che non ti avrei più rivisto. Invece abbiamo cominciato a incontrarci in varie città. Io studiavo e, appena potevo, lo raggiungevo».

D: «Qual era la domanda?».

F: «Ha chiesto quando ci siamo sposati. E sto cercando di rispondere. Dunque, tra un viaggio e l'altro siamo arrivati all'estate del 1966. Douglas tornava in America e io andavo al mare, in una casetta sulla costa francese in cui non c'era neanche il telefono. A metà agosto, ricevo un telegramma. Tre frasi: vuoi sposarmi? Stop. Spero dirai di sì. Stop. Mi manchi da morire. Stop. Sono andata all'ufficio postale per chiamarlo. Quando lui ha alzato la cornetta ho detto solo: sì».

D: «E così sono cominciati i 50 anni più belli della nostra vita. Sai cosa le ripeto ogni mattina appena sveglio? Je t'aime ma cherie. Perché guarda che noi siamo proprio innamorati. E sono sicuro che, quando passerò a miglior vita, la rincontrerò».

Quel è il segreto per far durare l'amore così a lungo: c'entra l'avere gli stessi hobby e gli stessi gusti letterari, cinematografici, culinari?
D: «Cominciamo con il dire che Françoise è fantastica in cucina. Ci sono piatti che non mi fanno impazzire, però se li prepara lei mi piacciono».

F: «Non credo sia importante condividere gusti e passioni. Douglas legge libri di storia, io romanzi. Lui è molto concentrato sulla fotografia, io vado più spesso al cinema, a vedere mostre e musei. Ma queste sono cose che posso fare con le amiche. Mio marito non è il mio migliore amico».

Ah no?
F: «No e credo sia giusto così. L'essere migliori amici uccide l'attrazione».

Concordi Douglas?
D: «No, Françoise è la mia migliore amica».

F: «Ma è terribile! Io voglio essere la tua amata, la tua amante».

D: «Le due cose non sono mica in contraddizione».

F: «Su questo punto siamo d'accordo che non siamo d'accordo».

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BEVERLY HILLS, CA - OCTOBER 08: Photographer Douglas Kirkland and wife, Francoise Kirkland arrive at the 10th Annual Lucie Awards at The Beverly Hilton Hotel on October 8, 2012 in Beverly Hills, California. (Photo by Jerod Harris/WireImage)Jerod Harris