Lo stupefacente, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe arrivato dal territorio di Francavilla Fontana. Le indagini si sono inizialmente concentrate su di uno degli indagati che, una volta uscito dal carcere e ripreso il controllo, avrebbe costretto gli altri gruppi criminali della provincia di Taranto a non gestire più alcun traffico criminale legato allo spaccio, se non sotto il suo controllo. La base era a Sava dove avvenivano gli incontri con fornitori, pusher, conteggio dei proventi, suddivisione degli utili e taglio dello stupefacente.
Due indagati avrebbero anche nascosto illegalmente delle armi all’interno di un loculo vuoto di proprietà di una famiglia savese. Si tratta di 3 fucili, di cui uno a pompa, e vario munizionamento, anche per pistole, tutto provento di furto. Una attività che sarebeb continuata anche durante il lockdown. Questa notte, nel corso delle perquisizioni, nell’abitazione di un altro degli indagati è stato sequestrato un fucile a canne mozze con matricola abrasa, munizionamento vario, alcune “cipollette” di cocaina e hashish, nonché un paio di manette.