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E se l'anello di fidanzamento fosse vintage?

Che tipologia di anello di fidanzamento vintage cercano maggiormente i suoi clienti?
«Il modello più richiesto è sicuramente quello classico: un grande diamante singolo, sempre amatissimo, montato con qualche dettaglio prezioso intorno, come le margherite. Ma ci sono anche persone che cercano composizioni insolite e pietre colorate. Del resto, chi sceglie una creazione vintage vuole qualcosa di speciale, di unico nel suo genere: è proprio questo il bello».

In negozio chi arriva prima? Chi il regalo lo acquista o chi lo riceverà (magari con la scusa di dare un’occhiata)?


«Tantissime vengono a guardare per poi dare indicazioni specifiche al compagno/a. Dei ragazzi, in particolare, ci sono due categorie: quelli totalmente spaesati e quelli che cercano qualcosa di specifico (forse saranno stati ben istruiti?). Una grossa fetta rimane sul solitario: il sogno di una vita».

Che consigli dà a chi è alla ricerca del dono perfetto per suggellare la sua promessa d’amore?


«Quello che dico sempre è di puntare su qualcosa di abbastanza quotidiano. Sempre magnifico e che faccia sognare, certamente, ma portabile anche nella vita di tutti i giorni. Gli engagement ring, del resto, sono pensati per essere indossati e portati sempre con noi. Ma poi dipende molto, c’è anche chi vuole regalare qualcosa di extra-ordinario (e decisamente ingombrante) proprio per rendere il momento della dichiarazione ancora più indimenticabile».

Oggi gli anelli di fidanzamento vintage sono un forte tendenza, ma non sempre è stato così. Cosa è cambiato?
«Si è rotto, per fortuna, quel pregiudizio verso il mondo del pre-loved, sia esso considerato come vintage che come antiquariato. La classica idea che portava alla domanda “chissà chi l’ha messo prima” ora non esiste più. Il pensiero dei giovani e non, o meglio il pensiero contemporaneo non è più così radicato in questa visione. Si è sdoganato il timore del vintage visto come qualcosa di non conosciuto e legato troppo alla vita precedente dell’oggetto. Questo anche in un ottica di maggiore attenzione alla sostenibilità».

Già tantissime celebs, nel passato, hanno sfoggiato pegni d’amore vintage e i gioiellieri a cui si sono affidati i loro futuri consorti sono tutti specializzati in questo campo. Fred Leighton, per esempio, a New York è una vera istituzione: arriva dalla sua collezione l’anello degli  anni '20 che Michael Douglas ha acquistato per chiedere in moglie Catherine Zeta-Jones (stanno insieme da oltre 20 anni). 

Altro punto di riferimento nella Grande Mela per quanto riguarda i gioielli vintage è The One I Love NYC: qui, anzi sul loro account Instagram, Zoë Kravitz ha trovato l’anello di fidanzamento dei suoi sogni e l’attore Karl Glusman ha subito esaudito il desiderio della sua amata (per la cronaca, il matrimonio è durato solo 18 mesi).

Lanello di fidanzamento di Catherine ZetaJones.

L’anello di fidanzamento di Catherine Zeta-Jones.

Vera Anderson
Anelli vintage di The One I Love NYC.

Anelli vintage di The One I Love NYC.

Quindi oggi qual è l’approccio che sperimenta maggiormente?
«Oggi ci si basa su altre sensazioni. Per esempio, come dico io, se quel pezzo ti attira vuol dire che trasmette l’energia giusta, che c’è una bella storia dietro o comunque quella perfetta per te. Una categoria di persone, in particolare, viene qui cercando proprio la storia dell’oggetto ma purtroppo per i pezzi più importanti, come quelli di antiquariato (con almeno un secolo di storia), è difficile risalire alle loro vite precedenti. Se le conosco, ovviamente le racconto perché credo sia importante tramandare certe vite racchiuse nei gioielli, ma spesso è difficile risalire agli aneddoti che nascondono perché le stesse persone che vendono oggetti di famiglia non conoscono a fondo le circostanze in cui certe creazioni sono entrate a far parte, magari, della vita della loro prozia, nonna o antenata ancora più lontana. Peccato, proprio per questo ci tengo a tenere in vita le storie di cui vengo a conoscenza».