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“Ero una bambina asmatica ma grazie alle cure ora posso scalare le montagne”, l’appello della blogger Sara Lazzari per non chiudere l’istituto Pio XII di Misurina

 AURONZO DI CADORE. È almeno dal 2019 che l’istituto “Pio XII” di Misurina si torva in gravi difficoltà economiche ed entro la fine dell’anno rischia di chiudere per sempre, schiacciato da costi insostenibili e un deficit che sfiora il milione di euro. Eppure sono tante le persone chiedono di salvare la struttura. Si tratta soprattutto di ex pazienti che grazie alle cure offerte dall’istituto Pio XII, specializzato nella diagnosi, cura e riabilitazione dell’asma infantile, possono vivere una vita normale. Fra questa anche la blogger e alpinista Sara Lazzari: “Devo tutta la mia vita alla montagna, specialmente all’istituto di Misurina, un luogo di fondamentale importanza perché mi ha permesso di ‘guarire’ ed essere qui a raccontare le Dolomiti”.

Senza le cure adeguate per Lazzari sarebbe stato inimmaginabile scoprire quella che è diventata la sua grande passione: la montagna. “Ho scoperto di avere questa grandissima passione un po’ per caso – racconta sul suo blog – avevo bisogno di ritrovarmi, ero stanca delle tante rinunce e sconfitte dovute alla mia asma che mi accompagna fin dalla prima infanzia e così, pian piano, mi sono avvicinata all’aria pura della montagna con piccole escursioni fino ad arrivare all’alpinismo classico superando così dei limiti fisici e mentali che mai in vita mia avrei immaginato di poter fare”.

Nel corso del anni (l’istituto è attivo dagli anni ‘70) sono tanti i bambini che hanno beneficiato delle cure, ora però il numero dei pazienti si è ridotto la Diocesi di Parma vorrebbe chiudere la struttura mentre la Regione Veneto ha fatto sapere che non metterà a disposizione ulteriori risorse per salvare l’ospedale.

“Grazie alle cure – spiega Lazzari – ho imparato a respirare, a non sentirmi diversa, ad accettarmi. Tutti i piccoli pazienti hanno varcato quella porta con un’unica speranza: convivere nei migliori dei modi con questa malattia ma l’istituto, oltre a consentirci di vivere una vita quasi normale, è diventato anche una casa, un punto di riferimento in caso di bisogno con medici unici e rari in cui abbiamo riposto piena fiducia”.

I problemi principali dell’istituto si registrano nel periodo invernale, quando il numero dei pazienti cala drasticamente per via della ripartenza delle scuole. Nonostante la struttura abbia a disposizione i dispositivi per seguire le lezioni a distanza pochi genitori se la sentono di scegliere questa soluzione. Allo stesso tempo anche i medici, talvolta, consigliano di affidarsi a strutture meno periferiche che però non hanno lo stesso livello di specializzazione in questo particolare settore.

“Misurina però è molto di più – conclude Lazzari che rinnova l’appello per salvare la struttura – i pazienti hanno anche il diritto di curarsi dove meglio credono e dove ritengono di poter più benefici, Misurina è quel valore aggiunto alle terapie farmacologiche e per questo dovrebbe essere inclusa tra le possibili soluzioni e non nascosta e scoperta solo grazie al passaparola tra famiglie asmatiche”.