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Femminicidio di Cinzia Luison, la figlia rincasa e trova la madre uccisa e il padre assassino nell'abitazione che aveva appena chiamato i carabinieri

La 22enne che viveva con i genitori è rincasata e ha trovato davanti ai suoi occhi una scena terribile. Gli inquirenti hanno spiegato che la donna è morta per trauma cranico e aveva il volto completamente sfigurato

SAN STINO DI LIVENZA. Una scena da incubo, quello che si è trovata davanti Greta, 22 anni, figlia più piccola della coppia (l'altra ha 26 anni). La giovane, che abitava ancora con i genitori, ha aperto il portone d'ingresso e una volta dentro l'appartamento ha trovato la madre morta, in una pozza di sangue, e il padre che le stava venendo incontro.

Terrorizzata è scappata ed è fuggita dall'appartamento. L'ha fermata il vicino che l'ha fatta entrare in casa dandole aiuto in attesa che arrivassero le forze dell'ordine che sono salite pochi attimi dopo. I carabinieri, infatti, erano stati chiamati dallo stesso Giuseppe Pitteri, detto Walter, 65 anni ex dipendente dell'azienda di trasporti di Venezia, che poco prima aveva assassinato la moglie, Cinzia Luison.

Gli inquirenti, che ieri dopo la tragedia hanno raggiunto l'abitazione della famiglia, hanno parlato di ''violenza inaudita''. L'uomo avrebbe colpito la testa della donna con uno o più oggetti e più volte. Dunque l'ipotesi che era stata avanzata all'inizio, che fosse stata uccisa a bottigliate, pare superata dalle indagini perché l'oggetto in questione sarebbe stato più resistente di una bottiglia di vetro. Sarà l'autopsia a chiarire ulteriormente i fatti.

Quel che è certo è quanto riferito dal procuratore alla stampa e quindi che la donna è morta per trauma cranico e aveva il volto completamente sfigurato. L'uomo è stato arrestato e dovrà, quasi certamente, rispondere di omicidio volontario.