Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

FILO DI NOTA/ L’addio di Marinella D’Innocenzo

FILO DI NOTA/ Il Dg della Asl di Rieti lascia in anticipo per motivi personali

Accade di rado sul palcoscenico della sanità pubblica italiana. Marinella D’Innocenzo conclude il proprio mandato, “anticipato volontariamente”per motivi personali. Un curriculum di lavoro infinito, un apprezzamento generale. A Rieti ha lasciato il segno. Il Direttore Generale della Asl di Rieti se ne va il primo febbraio e stila un bilancio del lavoro svolto in questi ultimi sei anni e ringrazia “tutto il personale dell’Azienda per l’enorme sforzo profuso nel garantire, sempre con grande impegno e spirito di abnegazione, i servizi sanitari e socio – assistenziali fondamentali, anche nelle grandi difficoltà, durante i periodi di emergenza”. Il lavoro del Direttore Amministrativo Anna Petti e del Direttore Sanitario Assunta De Luca proseguiranno nel solco tracciato fino all’arrivo del nuovo Direttore Generale.

“Nonostante il periodo fortemente condizionato dal commissariamento della sanità regionale, dal Sisma del 2016 e dall’emergenza Covid-19 – scrive D’Innocenzo nel messaggio diramato attraverso l’ufficio stampa della Asl – lascio un’Azienda sana, con un bilancio economico in attivo, forte del neonato percorso di integrazione con l’Università ‘La Sapienza’ di Roma, che ha portato alla clinicizzazione delle Unità operative di Otorinolaringoiatria e Teleradiodiagnostica e che nel prossimo futuro consentirà di realizzare il percorso di Laurea in Medicina e Chirurgia di Sapienza: tale percorso, che ha finalmente visto l’ingresso dell’Università all’interno del Presidio ospedaliero di Rieti, sarà un valore aggiunto per la Asl, in termini di offerta e attrattività e per il Sistema Sanitario Regionale”.
“In questi anni – prosegue Marinella D’Innocenzo – abbiamo lavorato per superare la visione e il modello centrato solo sulla risposta ospedaliera, puntando, grazie anche all’esperienza Covid, sul potenziamento e sviluppo dell’assistenza territoriale. In questo senso la pandemia ha agito come un acceleratore per garantire un cambiamento e sviluppare e potenziare un’assistenza sia ospedaliera che territoriale qualificata e capillare sul nostro territorio. Nel riconoscere la centralità della persona, abbiamo cercato di portare le cure verso il paziente, fin nel suo domicilio individuato come luogo elettivo di cura, garantendo continuità e prossimità nella presa in carico con un riorientamento delle cure che possono essere erogate direttamente presso il domicilio o in strutture di prossimità, secondo una logica organizzativa di rete multidimensionale integrata (sociale e sanitario, ospedale e territorio, pubblico-terzo settore).”.