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Fondi Comuni confinanti, Calderoli al Trentino: 'I soldi non si toccano e le intese non si cambiano unilateralmente"

Fondi Comuni confinanti, Calderoli al Trentino: 'I soldi non si toccano e le intese non si cambiano unilateralmente"

TRENTO. Fondi di confine? “I soldi assolutamente non si toccano”. E' arrivata nelle scorse ore la risposta del ministro degli Affari Regionali, Roberto Calderoli, in merito alla vicenda dei fondi versati per i comuni confinanti e che valgono 80 milioni all'anno tra Trentino e Alto Adige

L'impegno scaturisce dall'accordo di Milano e sono fondi che permettono di sopperire al gap infrastrutturale di 48 Comuni confinanti in Provincia di Belluno, Brescia, Vicenza e Sondrio. Un meccanismo inserito nella finanziaria del 2010 e chiarito nel 2014 per un intervento da 40 milioni dal Trentino e altrettanti dall'Alto Adige: ogni anno vengono distribuiti 500 mila euro in quota fissa più altri investimenti. 

Nel scorse settimane l'assessore Mattia Gottardi aveva dichiarato che "I tempi sono cambiati, i nostri Comuni attendono risposte mentre i vicini hanno più risorse".  Parole che di certo erano stato poco gradite alle amministrazioni venete e non solo. 

"Non è questione di mancanza di solidarietà - aveva spiegato sempre Gottardi - quanto il quadro finanziario è molto diverso rispetto a dieci anni fa quando il bilancio era ai massimi storici: l'accordo aveva l'obiettivo di colmare alcune carenze infrastrutturali e di mantenere buoni rapporti con i vicini. Ma oggi ci si trova nella contraddizione che i territori di confine possono avere a disposizione risorse maggiori rispetto ai nostri Comuni. Anche questa può essere considerata un po' una stortura , ora anche qui c'è necessità di risorse".

Nei giorni scorsi, fra l'altro, anche il Patt aveva incontrato il ministro degli Affari Regionali e uno dei temi trattati erano stati i fondi di confine: "Così come sono strutturati, non sempre presentano quel carattere strategico che era alla base della loro istituzione" avevano spiegato gli esponenti autonomisti dimostrandosi soddisfatti dell'incontro. 

A chiarire la posizione del Governo, nelle scorse ore è stato il ministro Calderoli che ha affermato, nel corso di una conferenza stampa con il governatore Luca Zaia, di aver risposto che “Trento e Bolzano, per ciascuna quota, devono dare il dovuto” essendo questo  frutto di una intesa e “le intese non si cambiano unilateralmente". “E poi – ha concluso Calderoli - abbiamo un grande evento sportivo da realizzare e credo che il miglior utilizzo di quelle risorse sia per il Veneto, la Lombardia, Bolzano e Trento".