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Genova, l’Ordine degli avvocati bacchetta la collega assessora dopo la barzelletta anti semita: “Dignità della professione anche in ruoli ed interventi pubblici”

Anche se tono e parole sono assai più formali, il messaggio dell’Ordine degli Avvocati è semplice e trasparente: “Non fate fare figuracce alla categoria come è capitato con la barzelletta anti semita dell’assessora Rosso”.

Oggi il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Genova ha pubblicato sulla bacheca della sua pagina internet una delibera firmata dal presidente Luigi Cocchi e intitolata “Avvocati con ruoli extra professionali”. All’origine c’è la discussione sorta in seno alla categoria sull’imbarazzante episodio di alcuni giorni fa che ha visto protagonista l’assessora Lorenza Rosso, che è un’avvocata con anni di esperienza alle spalle.

Rosso, in rappresentanza del Comune aveva preso la parola alla Giornata della Cultura Ebraica che si svolgeva nella sinagoga. Se ne era uscita con quella che aveva presentato come una sorta di storiella / barzelletta che nulla era se non l’ennesima riproposizione di luoghi comuni e profondamente anti semiti, su quelle presunte caratteristiche ebree che avevano fatto la fortuna di tristi propagande degli anni più bui del secolo scorso.

La delibera inizia con un preciso riferimento agli avvocati politici: “Preso atto che il numero di Colleghe e Colleghi che assumono ruoli extra professionali rilevanti nella società e nelle istituzioni è sensibilmente aumentato nel recente periodo e rilevato che i medesimi ruoli espongono gli avvocati ad una maggiore visibilità sul piano generale”.

Poi si ricorda l’articolo 9 del codice deontologico che prevede che “l’avvocato, anche al di fuori dell’attività professionale, deve osservare i doveri di probità, dignità e decoro nella salvaguardia della propria reputazione e della immagine della professione forense”.

Quindi ecco il riferimento, seppur indiretto, all’"incidente" della Sinagoga: “tale precetto deve essere dunque osservato in ogni circostanza e, in particolare, in occasione di dichiarazioni ed interventi pubblici”.

L’Ordine ricorda infine a tutte le toghe genovesi “l’obbligo del rispetto delle regole deontologiche e, in particolare, l’osservanza di quelle poste - in primo luogo - a tutela della dignità dell’avvocato stesso e dell’immagine della professione forense nell’esercizio di tali ruoli”.