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Giorgetti: nessun condono, non è direzione governo. Economia riprenderà slancio nel 2023

ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùL’audizione

Lo ha detto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti illustrando le misure contenuta in manovra in audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato

2 dicembre 2022

(ANSA)

«L’andamento dell’economia continua a sorprendere in quanto a resilienza». Guardando avanti «non possiamo escludere una temporanea flessione del Pil nei primi mesi a cavallo dell’anno». «Tuttavia guardano più oltre - ha aggiunto Giorgetti - nell’ipotesi che non ci siano nuovi shock prevediamo che l’economia riprenda slancio nel corso del 2023 anche grazie all’impulso del Pnrr». Lo ha detto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti illustrando le misure contenuta in manovra in audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato

«Nessun condono, non è direzione governo»

Inoltre il ministro ha chiarito che il governo non ha «introdotto alcuna forma di sanatoria o condono, come pure da qualche parte è stato erroneamente sostenuto: non sono stati previsti abbattimenti dell’ammontare delle imposte dovute né limitazioni dei poteri di controllo dell’Amministrazione finanziaria».

«Pil quasi 2% nel 2024,impegno superare stime 2025»

Poi il ministro ha aggiunto che: «Nel quadro macroeconomico programmatico, in presenza di una corposa manovra di bilancio, prevediamo che la crescita del Pil acceleri a quasi il 2 per cento nel 2024. Il successivo rallentamento all’1,3% previsto per il 2025 è di natura prudenziale e riflette la consuetudine per cui la previsione di medio termine debba ’piegare’ verso il tasso di crescita potenziale stimato per l’economia italiana. Il nostro impegno è di conseguire un tasso di crescita del Pil assai più elevato di quanto indicato dal quadro programmatico anche nel 2025». Il tutto sottolineando che la manovra si muove nella linea «della sostenibilità finanza pubblica».

Illustrando le misure contenuta in manovra, il ministro ha aggiunto che «tutte queste misure ammontano, nel complesso, a circa 42 miliardi nel periodo 2023-2039, aggiuntivi rispetto a quelli già stanziati a legislazione vigente nel bilancio dello Stato. A questi interventi si aggiungono quelli per favorire la crescita e gli investimenti privati per circa 8 miliardi»

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«Inflazione mette a rischio sopravvivenza imprese»

Tuttavia il ministro non ha nascosto le difficoltà dell’economia «di fronte a un forte rialzo dell’inflazione». L’impennata del costo dell’energia «mette a rischio di sopravvivenza le nostre imprese, non solo quelle energetiche». Non solo. «L’impatto sui bilanci familiari è particolarmente grave per fasce di popolazione con redditi più bassi».