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Giorno della memoria 2023, La Russa: “Serve una legge per non dimenticare le leggi razziali”. A Firenze le sculture di Cavallini

Il governo di Giorgia Meloni e il suo partito, Fratelli d’Italia, ripudiano apertamente le leggi razziali. Alla vigilia della data solenne del 27 gennaio 2023, è stato il presidente del Senato, Ignazio La Russa a fare una proposta forte: approvare una norma di legge che permetta di non dimenticare quello che decise Benito Mussolini, nel 1938, contro gli ebrei.

Intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama, il presidente del Senato, ha affermato: “Il Senato è stato e sarà sempre in prima linea per diffondere il significato del Giorno della Memoria, che deve entrare nella quotidianità, nelle scuole, nel cuore dei giovani”. Un’affermazione in forma solenne, davanti ai rappresentanti della comunità ebraica, invitati per l’occasione, che “ci onorano con la loro presenza importante e significativa”.

E’ lungo e caloroso l’applauso tributato dall’Assemblea al presidente delle comunità ebraiche Noemi di Segni, alla presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, al presidente della comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi, all’ambasciatore di Israele in Italia Alon Bar. Davanti a loro La Russa lancia la sua proposta: dal Senato potrebbe partire “una legge per ricordare anche il 17 novembre e la drammaticità delle leggi razziali, un’infamia”.

“Opportuno” è il commento di Ruth Dureghello “fissare momenti all’interno del calendario”, ma mette in guardia, non bisogna limitarsi “alla solennità e alla formalità”, e suggerisce di “approfondire la riflessione sulle responsabilità storiche del regime fascista che condussero alla tragedia della Shoah”.

Non è tutto: nel pomeriggio, il presidente La Russa, si spinge ad affermare: “L’Italia ha da farsi perdonare e ce l’ha anche il regime fascista, la promulgazione di quelle leggi odiose che furono le leggi razziali”. Manca in Aula la senatrice a vita Liliana Segre, impegnata a Milano in altre iniziative per questa giornata. Mentre le tv interne di palazzo Madama mandano in onda il video ‘La lacrima di un sopravvissuto’, realizzato da Senato tv in occasione della visita di Sami Modiano avvenuta venerdì scorso nella sala della Costituzione a palazzo Giustiniani, quando il 92enne, sopravvissuto al campo di sterminio di Birkenau, ha incontrato due classi del liceo scientifico Morgagni di Roma.

“Ringrazio Modiano per essere venuto”, dice La Russa e spiega di non averlo incontrato in quell’occasione “proprio per non dare neanche il minimo accenno di politicizzazione di un tema che deve appartenere a tutti”. Dal suo scranno in Aula, però La Russa parla chiaro: invita a ripudiare “con forza odio, razzismo, antisemitismo e antisionismo”, che non dovranno “mai più trovare cittadinanza nella nostra Patria”. Sprona a conservare la memoria “per i più giovani”, affinché in futuro, “non si ripetano mai più simili tragedie”.

Sottolinea che spetta in primis alle “più alte Istituzioni, tramandare il ricordo”. Non solo palazzo Madama anticipa la celebrazione del giorno della Memoria che in tutto il mondo, ormai dal 2005, anno della sua istituzione, è il 27 gennaio a testimonianza di quel giorno del 1945 quando venne liberato il campo di concentramento di Auschwitz. Proprio oggi un report del ‘Centro per lo studio dell’ebraismo contemporaneo europeo’ informa che la conoscenza della Shoah sta crescendo in Africa, nel mondo arabo e nell’Europa dell’est.

A Venezia, una mano anonima depone fiori e foto per i quattro fratelli Dina, deportati e uccisi nel lager di Auschwitz nel febbraio 1944. Dalla chiesa Valdese di Roma, Vera Jarach, la più nota delle Madri di Plaza de Mayo in Argentina, ammonisce: “Mai guardare dall’altra parte”.

Firenze, invece, espone nelle sale di Palazzo Strozzi, 16 sculture di Sauro Cavallini (1927-2016), internato nella Seconda Guerra mondiale. Montecitorio presenta la ristampa del libro di Carlo Finzi, giurista della Camera e vittima della Olocausto. Infine, sui muri del Memoriale della Shoah, al tristemente famoso binario 21 della stazione di Milano sono apparsi i murales dell’artista aleXsandro Palombo con “I Simpson deportati ad Auschwitz”, emaciati, scheletrici, con le divise a righe dei campi di concentramento.

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