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Grande Fratello Vip 7: la lite tra Sara Manfuso e Alfonso Signorini è il passo indietro che non meritavamo

Un po' temevamo che, dopo il 25% di share racimolato nella puntata del 3 ottobre, gli autori del Grande Fratello Vip cavalcassero l'onda dell'indignazione per far parlare di sé ma, in cuor nostro, speravamo di sbagliarci e che, in un modo o nell'altro, non si sarebbe arrivati a tanto. E così, dopo una lettera scritta da Marco Bellavia e indirizzata ai vipponi e un sentimento di costernazione che sembrava più stretto intorno a Ginevra Lamborghini per essere stata espulsa che allo stesso Marco per essere stato costretto al ritiro, la punta più bassa si è toccata non all'interno della Casa ma in studio, dove il conduttore Alfonso Signorini e l'ormai ex vippona Sara Manfuso hanno regalato uno spettacolo che non avremmo mai voluto vedere. Tutto è iniziato quando il padrone di casa ha chiesto a Manfuso di spiegare il motivo che l'ha portata a terminare la sua avventura al Grande Fratello Vip prima del tempo. La giustificazione si è inizialmente concentrata ancora una volta sul caso Bellavia, visto che, durante la fantomatica puntata del 3 ottobre, l'opinionista Sonia Bruganelli aveva sottolineato la connivenza di Manfuso con la dinamica del branco che ha portato Bellavia a un punto di non ritorno.

Grande Fratello Vip 7 la lite tra Sara Manfuso e Alfonso Signorini è il passo indietro che non meritavamo

L'accusa non è andata giù alla giornalista che, dopo averci pensato su, ha preferito salutare la Casa per perpetuare la sua battaglia contro il bullismo fuori, dai suoi profili social. Quando Signorini le ha chiesto perché quella battaglia non poteva portarla avanti direttamente sul luogo del delitto, ossia la Casa del Grande Fratello Vip, Sara Manfuso ha scelto di fare il passo più lungo della gamba, tirando in ballo una storia deplorevole che ha turbato non poco gli spettatori da casa. «Alfonso, tu sai che io sono stata vittima di una violenza sessuale. Non volevo dirlo per non avere etichette dentro la casa, come il panda da tutelare. Però è successa una cosa molto spiacevole, e nessuno di voi mi ha tutelata. La persona che ho qui accanto, Giovanni Ciacci, mi ha toccato il culo. Poi, subito dopo, mi ha detto una cosa grave: ‘simuliamo una violenza, dai facciamolo’. Io mi sono messa a ridere dall’imbarazzo, ma dentro volevo morire. Nessuno mi ha chiamata in confessionale, e avete fatto finta di nulla. Nessuno ha capito la mia umiliazione e il mio dolore. Questa cosa non me la meritavo», sono state le parole durissime di Manfuso, smentite, tuttavia, dalle immagini che circolano in Rete e dalle quali è chiaro come sia andata realmente la scena.

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Nella realtà, Ciacci ha, sì, sfiorato il sedere di Sara Manfuso, ma inavvertitamente, chiedendole subito scusa e ironizzando sulla gelosia del di lei marito, ossia il deputato del Partito Democratico Andrea Romano. Quando Ciacci, per sdrammatizzare, ha parlato di violenza sessuale, Sara ha detto che avrebbero potuto dissimularla: era chiaro che quello scambio di battute fosse leggero (per quanto atroce), ma di certo non sembrava nascondere nessun trauma da elaborare. 

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