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GUSTO/ Gli Alajmo aprono a Cortina

Obiettivo 2026: l’anno di Olimpiadi invernali di Milano e Cortina. Che si prepara all’appuntamento a suon di investimenti, consapevole dell’impatto che ha l’evento sportivo: sono state proprio le Olimpiadi invernali del 1956 (le prime in Italia e in televisione) a trasformare la cittadina veneta in una meta turistica, ancor oggi ambitissima. Da allora sono passati quasi 70 anni e in questo periodo qualcosa si è perso, qualcos’altro invece si è guadagnato. Quel che è certo, però, che Cortina è rimasta ancora sinonimo di stile e grande montagna, destinazione in ogni stagione dell’anno con le vette dolomitiche a custodire la città con le sue Regole, le proprietà collettive che ne disciplinano da secoli l’uso del territorio, anche dal punto di vista commerciale.

Oggi che il conto alla rovescia per l’appuntamento comincia a farsi più serrato, si moltiplicano gli investimenti. Non è un caso che il Cristallo, l’iconico 5 Stelle dalla struttura Liberty e vista sulle Dolomiti, storica meta del jet set internazionale, sia entrato nel gruppo Mandarin Oriental che si appresta così ad aprire il suo primo resort alpino. Inaugurerà – rinnovato – nell’estate 2025, per arrivare pronto all’appuntamento sportivo con qualche mese di rodaggio. Aperto da meno di un anno, invece, il De Len, struttura montana che fa capo al gruppo San Domenico Hotel, lo stesso di Borgo Egnazia per capirci. Una colonia pugliese, dunque, che offre ospitalità a 5 stelle con un occhio alla sostenibilità e al benessere, atmosfere ampezzane grazie al tipico legno di cirmolo – anche rigenerato – declinate in un design moderno, una Spa panoramicissima all’ultimo piano. Gli investimenti, però, non riguardano solo l’hotellerie, ma tutto il settore dell’ospitalità. Ristoranti inclusi.

L’offerta gastronomica cittadina è dominata da vinerie e caffè che punteggiano le stradine principali, ma ad alzare l’asticella della qualità ci sono Riccardo Gaspari e Ludovica – Ludo – Rubbini del SanBrite, con quell’indimenticabile burro montato in arrivo dall’agriturismo e caseificio di famiglia e le iniziative che ormai da un paio di anni portano il meglio della ristorazione non solo nazionale a confrontarsi con l’ambiente montano, un appuntamento – Genesis – non precisamente pop, ma di gran valore. Insieme a loro lo storico Tivoli di Graziano Prest, indirizzo che ormai da 20 propone una grandissima cucina di montagna.

Ancora poche settimane e ad arricchire l’offerta gastronomica cittadina arrivano Massimiliano e Raffaele Alajmo; sono loro a gestire gli spazi che sono stati dello storico El Toulà: tre piani destinati a ristorante e bar, aperti tutto l’anno con una proposta articolata che seguirà il passare delle stagioni. I due non sono del tutto nuovi in città: qualcuno ricorderà forse il pop up operativo nel 2020, in piena pandemia, all’interno dell’Hotel Ancora di Renzo Rosso in Corso Italia. Stavolta, però, si tratta di un’apertura stabile – “in una location unica, storica e originale” la definisce Raffaele Alajmo – che va ad arricchire la collezione dei locali a marchio Alajmo (14 in tutto), “la nostra Wunderkammer dedicata alla cucina italiana”.

E ovviamente italiana sarà l’impostazione della cucina che non manca di includere grandi classici e proposte più semplici, sempre con il tocco Alajmo pur se con un’impronta originale, come è nello stile di questi locali, ognuno diverso dall’altro. A coordinare la brigata di cucina ci sarà Mattia Barni, in forze con gli Alajmo Brothers dal 2014, prima al Quadri, poi per tre anni a Le Calandre, per passare da Sesamo a Marrakech e infine da AMO a Venezia. Stavolta gli Alajmo si spongono in quota, dopo i locali cittadini e quelli vista laguna (come quello sull’Isola di Certosa): come si approcciano a questa nuova avventura?  “Cercheremo di interpretare con eleganza e convivialità lo spirito originario di un luogo che ha testimoniato nel tempo la grande sensibilità di Alfredo Beltrame (fondatore dei ristoranti El Toulà)” spiega Massimiliano che aggiunge: “Ogni nostra intenzione mirerà a scaldare i cuori, consapevoli che il territorio e l’atmosfera ci saranno alleati”. E a sancire questa intenzione, l’inaugurazione sarà celebrata con un evento di beneficienza de Il Gusto per la Ricerca, la onlus del Gruppo Alajmo, cui verrà devoluto l’intero ricavato della serata.

(Da Il Gambero Rosso)