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"Ho provato il test di bilinguismo 5 volte, ora devo lasciare". Il medico Gottardi abbandona Andriano: "Non una mia scelta, a noi non è garantita continuità come agli ospedalieri"

ANDRIANO. "Cari pazienti, come ormai tutti sapete oggi è il mio ultimo giorno presso lo studio medico di Andriano. Non è stata una mia scelta; sfortunatamente per i medici di medicina generale il contratto a tempo determinato non prevede la continuità del posto per 5 anni, garantita invece agli ospedalieri". Inizia così la lettera scritta lo scorso venerdì, di Matteo Gottardi, medico di base nel comune di Andriano che è stato costretto ad abbandonare il suo posto perché sprovvisto del patentino di bilinguismo necessario in Alto Adige.

"E' la quinta volta che lo riprovo in questi anni - dichiara Gottardi, 35 anni, originario di Lavis, intervistato da il Dolomiti - sia con la Provincia di Bolzano che con il Goethe Institut. Non sono contrario al patentino, ma va rivisto come requisito: non sono un letterato, ma il tedesco lo so bene soprattutto nel mio campo, riesco a comunicare con i miei pazienti".

Il punto fondamentale però secondo Gottardi è uno: "Noi medici di medicina generale siamo trattati diversamente dagli ospedalieri che hanno 5 anni per ottenere il patentino di bilinguismo. Io sono stato 'pescato' in graduatoria perché quel posto ad Andriano due anni fa era vacante. Per questo ho riprovato l'esame di tedesco proprio a luglio scorso, ma non l'ho passato per pochi punti. Una volta addirittura per mezzo punto". Così, spiega, si creano delle disparità. "Gli ospedalieri - aggiunge - hanno diritto a fare corsi di lingua, mentre noi non abbiamo il diritto ad accedervi. Per accelerare i tempi ho frequentato i corsi a mie spese".

L'obiettivo del medico però sarebbe stato quello di fermarsi in Alto Adige, "dopo essermi formato a Bolzano: per loro è una perdita che io torni in Trentino". Passando il patentino non sarebbe stato automatico il rinnovo del posto in ambulatorio nel comune altoatesino, ma "mi sarei presentato al concorso l'anno dopo con tutti i requisiti". Ora il medico è tornato a casa, lasciando così circa 1.500 pazienti che aveva in carico da 2 anni.

"La cosa che più mi dispiace - conclude - è che stavamo iniziando a costruire una 'medicina di comunità', soprattutto in collaborazione con il sindaco dove stava per avviarsi un bel progetto".

Proprio in questi giorni era già emerso il problema della lingua per i medici a Bolzano. Il referente della Sanità del Pd, Elio Dellantonio, aveva infatti contestato l'articolo 5 della Legge di bilancio in discussione per cui "data la gravissima carenza di personale si prevede che i servizi di pronto soccorso e di urgenza ed emergenza la possibilità di assumere con incarichi annuali medici libero-professionisti senza specializzazione per attività medico-chirurgiche di supporto" (Qui l'articolo). Una misura criticata aspramente dal Pd Alto Adige poiché "si preferisce assumere medici con il patentino di bilinguismo, piuttosto che camici bianchi specializzati - sostiene il partito -. In una situazione di emergenza sanitaria va dato maggiore valore alle competenze professionali rispetto a quelle linguistiche per evitare di favorire il fenomeno dei gettonisti".