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I bonus del governo fanno aumentare il prezzo delle bollette: il paradosso

lo scenario

Con la scusa di dover diminuire i costi, i sostegni del governo per le bollette potrebbero far aumentare i consumi. Ma se non si riducono i consumi il gas a disposizione potrebbe terminare entro la fine dell'inverno. Tutte le variabili in ballo: lo scenario

I bonus del governo potrebbero aumentare i prezzi del gas contribuendo a mettere a rischio le forniture in vista dell'inverno. Secondo i dati elaborati da Today in base alle forniture disponibili e ai consumi c'è il rischio di terminare le scorte entro la fine dell'inverno, anche con gli stoccaggi pieni. I bonus stanziati dal governo nell'ultimo anno potrebbero così invogliare la domanda, quando invece andrebbe ridotta, e prospettare dannosi razionamenti di energia. Il gas a disposizione basterà a superare l'inverno? Le variabili in gioco sono diverse. Today ha fatto dei calcoli di scenario per capire che inverno sarà. 

Quanto gas c'è in Italia e da dove arriva

Le forniture di gas dell'Italia dipendono per il 96 per cento dall'estero. Da quando la Russia ha iniziato a diminuire i flussi, a tratti azzerandoli, il governo Draghi ha avviato un processo di emancipazione dal gas russo diversificando le forniture grazie ad accordi con altri paesi. Nel 2021 l'Italia ha importato gas per 72,7 miliardi di metri cubi di gas, a cui vanno aggiunti 3,3 di produzione nazionale: in totale fanno poco più di 76 miliardi di metri cubi di gas.

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L'anno scorso la Russia è stata la principale voce di importazione del gas in Italia: le sue forniture pesavano sul totale per il 40 per cento. Come si vede dal grafico, dopo l'inizio della guerra in Ucraina la situazione è cambiata radicalmente con i volumi di gas importati dalla Russia letteralmente crollati.

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Le mancanze russe sono state appianate con l'aumento delle forniture da altri paesi: ora, il cambio del portafoglio dei partner energetici è evidente se si guarda ai dati relativi ai primi otto mesi dell'anno, nel periodo gennaio-settembre.

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Il gas dalla Russia si è più che dimezzato, con le importazioni diminuite del 51 per cento, mentre sono  aumentate da Nord Europa, Azerbaigian, ma soprattutto dall'Algeria che ora è il paese da cui l'Italia importa più gas. Per rendere l'idea, al punto di ingresso del Tarvisio, dove il gas russo entra nella rete italiana, a settembre 2021 sono arrivati dalla Russia 2,2 miliardi di metri cubi, mentre a settembre 2022 sono arrivati appena 454 milioni.

Nell'ultima settimana, il gas importato dalla Russia ha pesato solo per l'1,8 per cento, mentre la maggior parte delle forniture è arrivata da Algeria ( 44,7 per cento) e dal Gnl, il gas naturale liquefatto, per il 26,6 per cento. 

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Il Gnl è già decisivo per l'economia delle forniture di gas italiane. Il governo ha cercato di potenziare questa fonte puntando su altre due unità di rigassificazione acquistate da SNAM, oltre ai tre impianti già esistenti, da posizionare in mare di fronte a Piombino e Ravenna. La definitiva messa in funzione dell'impianto di Piombino però è stata molto controversa e dibattuta dal punto di vista politico, ed è probabile che l'apporto alle forniture possa essere ritardato.

Gli stoccaggi sono quasi pieni, ma non basteranno

L'Italia è in grado di stoccare 12 miliardi di metri cubi di gas, oltre a 4,5 miliardi aggiuntivi che costituiscono la riserva strategica, per un totale di 16,5 miliardi di metri cubi. Gli stoccaggi sono fondamentali nel piano di approvvigionamento energetico nazionale, soprattutto in vista dell'inverno. Ogni anno vi si attinge perché le forniture non coprono interamente il fabbisogno, ma non possono funzionare da soli: gli stoccaggi rappresentano infatti solo il 20 per cento circa del fabbisogno nazionale.

Quanto gas c'è negli stoccaggi in Italia? L'Italia ha rimpito gli stoccaggi per il 92 per cento delle loro capacità, con circa 11 miliardi di metri cubi di gas

Al momento l'Italia è riuscita a riempire gli stoccaggi per oltre il 92 per cento della loro capacità, con circa 11 miliardi di metri cubi di gas, in linea con le previsioni del governo. Ma potrebbero non bastare.

L'incognita dei consumi e del clima

Il controllo dei consumi è cruciale in vista del prossimo inverno. Al momento le forniture dagli altri paesi ripianano i flussi di gas ormai al minimo che arrivano dalla Russia, ma non si sa se durerà. Per questo motivo è decisivo ridurre la domanda di energia, come sta già avvenendo: nel periodo tra gennaio e settembre del 2022 i consumi di gas in Italia si sono ridotti del 4 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

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A settembre 2022 l'Italia ha consumato 3,9 miliardi di metri cubi di gas rispetto ai 4,6 di settembre 2021, una riduzione del 15 per cento che fa ben sperare. La riduzione dei consumi inizia ad essere più marcata, ma si dovrà continuare su questo andamento per non andare in emergenza sugli approvvigionamenti.

C'è da considerare che i consumi dipendono anche dal clima, difficile da prevedere a medio termine. In generale, l'inverno scorso sono state registrate temperature al di sopra della media, ma non possiamo ancora sapere come sarà il prossimo. Il Centro europeo per le previsioni meteo a medio termine (ECMWF) vede un inverno più freddo di quello scorso, ma anche con meno vento e precipitazioni. Questo fatto potrebbe influire negativamente non solo sui consumi, ma anche sulla produzione di energie rinnovabili nei grandi parchi eolici del Nord Europa: un'ulteriore squilibrio per il mercato che potrebbe essere costretto a reperire ancora più gas per produrre energia.

I bonus del governo: un paradosso?

La crisi del gas si è sommata ad altri problemi economici che hanno interessato l'Italia e l'Europa. Oltre l'impatto della pandemia, anche l'inflazione generalizzata ha messo a dura prova le economie, con i governi costretti a dover immettere ingenti somme sul mercato per sostenere individui e aziende. Fin qui l'Italia ha speso 59,2 miliardi di euro per abbassare i costi in bolletta degli italiani, il 3,3 per cento del Pil.

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Made with Flourish

Il nostro paese è tra i quelli del continente europeo che hanno speso di più in sostegni e bonus, in misura superiore rispetto a Germania, Francia e Spagna. Tuttavia, gli incentivi potrebbero causare un effetto distorsivo e spingere i consumi, quando invece servirebbe ridurli. Il governo ha approvato un Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale per abbattere i consumi di gas, ma è stato fatto poco sulla sensibilizzazione al risparmio negli ambienti domestici.

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Secondo l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), nel 2021 il 21,6 per cento del consumo totale di gas in Italia è avvenuto in ambiente domestico, mentre il 31,3 è servito a generare calore ed elettricità: le due voci sommate fanno più della metà dei consumi nazionali. 

Che inverno sarà: la proiezione di Today

Da mesi Europa e Italia guardano con preoccupazione alla stagione invernale per il timore di uno stop ai flussi di gas dalla Russia, già notevolmente diminuiti nel corso del 2022. Lo scenario più probabile è il definitivo azzeramento dei volumi di gas provenienti dalla Russia. Avremo gas sufficiente per superare l'inverno? Today ha elaborato i dati a disposizione per capire che inverno sarà, mettendo a confronto le attuali forniture con il fabbisogno di gas invernale stimato.

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Quanto gas avremo a disposizione? Per ricavare questo dato dobbiamo per prima cosa guardare alle importazioni: ipotizzando che non ci sarà gas dalla Russia, e mantenendo quelle attuali costanti, avremo circa 31,6 miliardi di metri cubi nei prossimi sei mesi, che potrebbero diventare 35,6 miliardi se dall'Algeria arriveranno i 4 miliardi come da accordi promessi. A questi vanno aggiunti i quasi 2 miliardi di gas estratto in Italia (sempre tenendo conto che questa quantità rimanga la stessa rispetto a quanto visto nei sei mesi scorsi). Siamo a poco meno di 36 miliardi di metri cubi di gas. Per chiudere il quadro della disponibilità di gas in Italia, alle importazioni e alla produzione nazionale dobbiamo aggiungere la disponibilità degli stoccaggi, circa 12 miliardi di metri cubi in più. Totale: circa 50 miliardi di metri cubi di gas di disponibilità da qui ad aprile.

Abbiamo visto che i consumi dei primi nove mesi del 2022 sono stati inferiori del 4 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Usando come base la media dei consumi della scorsa stagione invernale (ottobre-aprile) e ipotizzando che la propensione al consumo degli italiani rimanga la stessa osservata nei primi nove mesi dell'anno, possiamo prevedere in via approssimativa il fabbisogno di gas per la stagione invernale che sta per arrivare: circa 49,6 miliardi di metri cubi, appena sotto i 50 miliardi di disponibilità stimati.

Di quanto gas avrà bisogno l'Italia in inverno

Di questo passo, prima della primavera l'Italia potrebbe finire il gas, con il rischio di dover intaccare le riserve strategiche e di dover ricorrere a razionamenti dell'energia. Ecco perché la riduzione della domanda è cruciale per non danneggiare la già precaria situazione economica delle famiglie e dell'industria: servono bonus per invogliare al risparmio, non al cosumo.