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I dischi dei freni: alcune informazioni utili sul funzionamento e la manutenzione

TRENTO. I dischi dei freni, anche noti come dischi freno, sono un componente del sistema frenante dell’auto, di forma circolare, il cui compito è quello di far rallentare o arrestare il veicolo in movimento in virtù della forza d’attrito che le pastiglie dei freni esercitano sulla loro superficie. Essendo una parte di lunga durata e dovendo resistere a continue sollecitazioni termiche e meccaniche, basti ad esempio pensare agli negativi effetti che una frenata brusca può avere su tutta l’automobile,  questi  accessori vengono realizzati in leghe di metallo fuso. Fissati generalmente con quattro bulloni, i dischi freno si differenziano tra loro in virtù della presenza o meno della cosiddetta ventilazione – i modelli ventilati sono fatti di due piastre, intervallate in mezzo) – e del tipo di perforazione (i modelli ad alte prestazioni hanno ad esempio cinque fori di perforazione).

La sostituzione dei dischi freno dovrebbe normalmente essere effettuata dopo aver superato la soglia di 80.000-120.000 chilometri di percorrenza, per quelli dell’asse anteriore, che essendo i più esposti agli stress meccanici e termici durano di meno, e di 130.000-170.000 chilometri per quelli dell’asse posteriore. La reale durata di servizio dipende comunque dallo stile di guida, come anche dalla qualità delle strade percorse e dalla regolare manutenzione e pulizia dell’impianto frenante. L’usura di queste parti si presenta visivamente sotto forma di rigature, abrasioni e crepe, nonché di una complessiva riduzione della superficie del disco stesso.

I segnali generalmente riconducibili ad un loro malfunzionamento sono: tendenza a sbandare nelle manovre di frenata; insorgere di fischi e stridori durante la frenata; presenza di vibrazioni provenienti dal pedale del freno e aumento del percorso di frenatura.

In generale, non appena sorge il sospetto di un problema ai dischi dei freni, è raccomandabile condurre un controllo accurato del sistema frenante della vettura il prima possibile, dal momento che il suo malfunzionamento può compromettere la sicurezza dell’automobilista e degli altri utenti della strada. Come primo passo, occorrerà rilevarne lo spessore facendo uso di un apposito attrezzo, chiamato calibro a scorsoio. La differenza con lo spessore originale, che si trova indicato nel libretto dell’auto, non deve superare la soglia di 1-3 millimetri. Se lo spessore del disco non crea problemi, piccole crepe ed abrasioni possono essere livellate con l’ausilio di un apposito strumento. Va anche menzionato che i tipi ventilati, avendo uno spessore maggiore, hanno una durata più lunga rispetto agli altri.

Le cause responsabili di malfunzionamento sono spesso le seguenti: usura della superficie; infiltrazione di umidità; ceppi con guarnizioni di bassa qualità; danni di tipo meccanico; brusche frenate e surriscaldamento.

La sostituzione dei dischi dei freni, pur essendo un’operazione complessa, con un po’ di esperienza tecnica in materia di meccanica dell’automobile può essere effettuata in modo autonomo nel garage di casa. Su questo tema nel libretto dell’auto sono disponibili preziose indicazioni; in alternativa si potrebbe visionare uno dei numerosi video tutorial, messi a disposizione in siti internet specializzati.

Si ricordi che i dischi dei freni vanno sempre installati in coppia, sostituendo allo stesso tempo anche le pastiglie. Nella scelta dei dischi si raccomanda di tenere sempre conto delle raccomandazioni del produttore, considerando anche il tipo di strada (se urbana o se sterrata) che l’auto percorrerà il più delle volte. Va infine sottolineato che uno stile di guida sobrio, senza frenate ed accelerazioni brusche, nonché una regolare manutenzione e pulizia contribuiranno ad allungare la durata di servizio non solo dei dischi dei freni, ma anche di tutti gli altri componenti dell’auto.