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I Pro vita chiedono una legge “anti-gender”, l’assessore Bisesti e Cia alla conferenza. Zanella: “Il Trentino come la Russia di Putin e l’Ungheria di Orban”

TRENTO. Mentre alle associazioni ambientaliste come la Lipu viene tolta la gestione di importanti strutture, ai Pro vita la Provincia apre le porte e li accoglie a braccia aperte. Il prossimo 9 febbraio, a Trento, l’associazione che si batte contro il fantomatico “pericolo gender” ha organizzato una conferenza stampa per presentare la legge per la “libertà” educativa.

Alla conferenza stampa parteciperanno sia esponenti della Giunta Fugatti, come l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti (Lega), che consiglieri provinciali fra cui il capogruppo di Fratelli d’Italia, Claudio Cia, e il rappresentante fassano Luca Guglielmi. Al loro fianco Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus.

La legge, per la quale erano state raccolte quasi 6.000 firme, si propone di dire “no” alla “fluidità sessuale nelle scuole di ogni ordine e grado”. Eppure dietro a questa proposta si nasconderebbe il tentativo di colpire la comunità Lgbtq e i cosiddetti “corsi di genere” che promuovono la cultura delle pari opportunità fra donne e uomini.

A questo punto vale la pena ricordare che l’onlus di Pro vita e famiglia, già appoggiata da Lega e Fratelli d’Italia, rappresenta una realtà molto ramificata e potente. Un’organizzazione (con 50 circoli territoriali) che dice di ispirarsi ai principi cristiani e per nulla disinteressata, visto che come riportato sul proprio sito “si impegna per costruire una società fondata sui valori della vita e della famiglia, contro la cultura della morte”, promuovendo al contempo “la famiglia naturale, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna”. Oltre a questo è impegnata a combattere “la propaganda gender” e ha lanciato una campagna per limitare l’uso della pillola abortiva. In altre parole l’humus culturale è lo stesso che accomuna la Destra reazionaria e il mondo integralista ultracattolico.

Si vuole impedire di parlare di identità sessuale nelle scuole” denuncia il consigliere provinciale Paolo Zanella. “Con questo provvedimento si vuole allineare il Trentino alla Russia di Putin e all’Ungheria di Orban”. All’esponente di Futura infatti non è sfuggita la partecipazione alla conferenza stampa dell’assessore Bisesti: “Evidentemente condivide anche lui l’atteggiamento omo-trans-escludente della collega all’istruzione veneta Elena Donazzan, che ha portato avanti molte battaglie contro l’inclusione delle persone trans e delle famiglie arcobaleno”.

Secondo Zanella sono gli stessi Pro vita a voler “indottrinare e ingabbiare” i giovani dentro “modelli stereotipati e anacronistici, rassicuranti solo per chi li promuove. Non lasceremo che il Trentino diventi l’unico territorio d’Italia dove ragazzi e ragazze con un’identità sessuale di minoranza vengano repressi e marginalizzati per legge. Si parla di persone – conclude l’esponente di Futura – giovani che hanno diritto a realizzare la propria felicità e che non lasceremo da soli in balia della Destra reazionaria”.