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Il commento di Luca Ubaldeschi, direttore del Secolo XIX: "Adesso tocca a Giorgia Meloni: dalle sue scelte dipenderà il futuro dell'Italia"

Genova - Il direttore del Secolo XIX Luca Ubaldeschi ha commentato le elezioni politiche nell'ultimo appuntamento di “L’Italia ha scelto”, la serie di interventi in diretta dalla redazione del Decimonono. "Un po' sorprendentemente la futura presidente del Consiglio, prima storica premier donna a palazzo Chigi, ha tenuto un profilo abbastanza basso. E' stata molto discreta, ha mandato avanti la prima fila di Fratelli d'Italia. Dico sorprendentemente perché guardando i commenti arrivati da tutto il mondo è chiaro che gli occhi di tutti, non solo in Italia, sono sulle prossime mosse che la Meloni farà. Forse per questo motivo si è presa una pausa di riflessione: per non sbagliare questo importante esame che la attende"

Il direttore ha anticipato il commento che domani sarà sulle pagine del Secolo XIX: "Abbiamo cercato di mettere in luce le difficoltà che ci sono adesso nel centrodestra. Ha vinto nettamente Fratelli d'Italia, ma ci sono stati risultati piuttosto rovinosi per la Lega e poco soddisfacenti per Forza Italia. Sono circostanze che rendono meno compatta la coalizione vincitrice. Abbiamo cercato di riflettere sul bivio che abbiamo davanti come paese, un bivio legato alle scelte della Meloni. Se saranno in linea con le prima parte della campagna elettorale, con una Meloni più conciliante, o se sarà una Meloni più aggressiva". Sul centrosinistra: "C'è un'urgenza dettata da quello che succede intorno a noi. Viviamo una crisi sociale, economica e internazionale, serve un esecutivo di servizio il prima possibile. Anche l'opposizione è chiamata a un ruolo decisivo, perché un'opposizione efficace serve a tutto il governo. Sulla Liguria: "E' indubbio che servirà una riflessione a livello di giunta regionale: due assessori sono stati eletti e andranno sostituiti. Servirà un ripensamento negli equilibri del centrodestra in Liguria".

Nel giornale in edicola si parlerà anche del futuro del M5S, del Pd e del Terzo Polo: "Molto dipenderà dal partito democratico e dalla scelta di provare a riallacciare il dialogo con il Movimento 5 Stelle, una scelta che precluderebbe qualsiasi discorso con Calenda. Viceversa se ci sarà un avvicinamento del Pd con Renzi e Calenda il M5S resterà sulla sua strada da solo. Il terzo polo ha ottenuto un risultato significativo, ma sul futuro di questa forza grava un'incognita gravissima: il dualismo tra Calenda e Renzi"