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Il Comune di Udine chiede 100mila euro di danni per il caso mense

caso mense

Il prossimo 3 aprile la Gup Roberta Paviotti deciderà sul merito nella prossima udienza sul caso che vede coinvolta la ditta Ep

Il Comune di Udine e il Comune di Arta Terme si sono costituiti parte civile nel processo per il caso mense che vede indagati, oltre alla ditta Ep spa di Napoli, sette persone. La decisione è stata presa ai fini del riconoscimento di un risarcimento calcolato dall'amministrazione udinese in oltre 100mila euro. La sentenza è attesa per il 3 aprile: gli avvocati delle persone indagate hanno chiesto il non luogo a procedere, mentre la Pm Elisa Calligaris ha insistito per il rinvio a giudizio. 

Il caso

A ottobre 2020 il primo caso. Poi febbraio 2021. In alcune mense scolastiche udinesi vengono trovati insetti e così l'attenzione dei genitori si accende ed emergono altri dettagli: il servizio per i pasti gestito dal Comune di Udine negli istituti cittadini viene giudicato non adeguato, se non dannoso. Pasti insufficienti, freddi e serviti con corpi estranei all'interno: situazioni reiterate che avevano portato i genitori a protestare e i Nas a indagare per frode nelle pubbliche forniture. Le indagini si sono svolte nel luglio del 2021: i carabinieri avevano messo agli arresti domiciliari quattro persone, messo obbligo di dimora nel comune di residenza una quinta e perquisiti le sedi di Ep, società di catering operante a livello nazionale, con sede legale a Roma e operativa a Napoli. La perquisizione riguardò anche gli uffici del Comune di Udine e il tecnico libero professionista che collaborava con l'ente stesso e il caso portò alle dimissioni dell'allora assessora comunale all'istruzione, Elisa Battaglia. 

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