Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Il padre di Julia e Alessia: "Non voglio che le mie figlie muoiano invano".

Ancora la parola ragazza già usata ai funerali. Ora torna con una lettera del padre di Giulia e Alessia, emessa da Repubblica. È passata  quasi una settimana dal funerale delle ragazze che furono investite da un treno a Riccione domenica 31 luglio. "Non provo risentimento per i rumorosi insulti scatenati all'indomani della tragedia che mi è capitata. Al contrario, le mie figlie non sono morte invano. A che serve questa disgrazia? Spero che porti a cose assolutamente buone. Perché tutti".

Vittorio Pisanu scrisse di aver parlato l'ultima volta con le sue figlie poco prima che fossero investite. Tornavano da una serata in discoteca e al telefono della persona che ci ha dato l'ascensore dicevano che sarebbero tornati in treno ma ci veniva sempre a prendere. "Sono confortato e tormentato moralmente e spiritualmente dai tanti che ogni giorno hanno inondato me e la mia casa di incommensurabile umanità e dolcezza. Vivo nell'agonia della terribile tragedia che ha colpito la mia famiglia e nella realizzazione di nuovi inizi che mi aspettano, in un fervente desiderio di trasformare un'ingiustizia in un bene assoluto.

Vittorio Pisane ha ripreso il suo lavoro, che definisce la sua unica salvezza di fronte al dolore della scomparsa delle sue figlie. Alessia Agosto che compie 15 anni il 15 e Giulia il 17, 30 settembre. "Non passa giorno che non le accompagni e non le riporti da scuola. Almeno quello che ho vissuto con loro rimarrà per sempre nel mio cuore."

Dice di aver sempre vissuto per loro, soprattutto dopo la separazione dalla moglie, che è tornata in Romania alla fine dell'anno scorso. "Li andavo sempre a prendere. Usavano tutti gli hotel quando avevano bisogno di andare a ballare in riviera." Domenica e centinaia di frasi sono arrivate sui social e sono state citate anche dal parroco durante la predica: «Tutti i maestri».

Il padre non vuole vedere il male, ma riparare a ciò che è accaduto. "Per questo non posso nutrire risentimento, rimpianto o amarezza per le continue chiacchiere scatenate all'indomani della tragedia. Tutto per aver pensato a me e alla mia famiglia." Tutto indistintamente ». I sperare che da questa disgrazia, da questa incommensurabile perdita, possa trarre una nuova energia che si trasformi in puro amore.Dal nanismo, dal cinismo della disperazione, nasca e possa fiorire l'amore per il prossimo.Uno spirito nuovo che infonde speranza e fiducia nella comunità. Bambina mia, bambina mia, bambina mia, bambina mia, mia affinché i nostri angeli non raggiungano invano il paradiso».

- La madre di Julia e Alessia : «Dolore insondabile, sono ragazze responsabili»

- Il funerale di Julia e Alessia