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Impugnativa legge idroelettrico, le minoranze: ''Dilettanti'', ''Politica da gazebo'' e ''Non a caso parte della maggioranza non considera questa Giunta all'altezza''

TRENTO. "Sarebbe troppo semplice dire 've l'avevamo detto'. Dilettanti allo sbaraglio che proseguono per tentativi e errori". A dirlo Paolo Zanella (Futura) mentre Alessio Manica (Partito democratico) aggiunge: "Sono talmente tante le leggi impugnate e le figuracce che la Giunta Fugatti ha fatto fare al Trentino che è difficile anche solo tenere il conto. Ma chi paga i costi di questa sciatteria istituzionale? I trentini e le trentine, ovviamente, e la nostra Autonomia. Tante le figuracce che questa Provincia fa fare al Trentino con continue forzature per portare avanti la propaganda:  ma che questa Giunta non sia all'altezza del compito assegnato è un fatto riconosciuto ormai anche dalle forze presenti nella maggioranza stessa". Con riferimento agli scontri Lega-Fratelli d'Italia sulla candidatura a presidente per le prossime elezioni provinciali. "Un atteggiamento incompetente e un approccio da gazebo che danneggia il territorio - commentano Michele Dallapiccola e Paola Demagri (Casa Autonomia.eu) - un risultato purtroppo scontato da parte di una Giunta dall'annuncio facile".
 

Il Consiglio dei ministri ha impugnato alcune disposizioni della legge provinciale in materia di concessioni idroelettriche. "Atto dovuto nel rispetto delle norme europee", il commento del ministro Roberto Calderoli. Previsto un tavolo tecnico a livello ministeriale per capire i margini di manovra. "Resta l'impegno per valorizzare la risorsa acqua", le parole di Maurizio Fugatti e Mario Tonina, presidente e vice presidente della Provincia (Qui articolo).

"Una sfida continua allo Stato - prosegue Zanella - come  se fosse un gioco: questo è il modus operandi della Giunta Fugatti. Senza considerare che ogni volta che una legge viene impugnata, specialmente quando ci sono le avvisaglie ma si continuano a fare forzature, si fa perdere di credibilità all'Autonomia, alla sua capacità di tracciare percorsi originali, ma solidi e fondati. Cosa tanto più grave oggi con un governo centralista e la minaccia di omologazione all'Autonomia differenziata".

La discussione sul tema era avvenuta anche a novembre, un argomento da tempo al centro di un importante dibattito tra maggioranza e opposizione in Trentino (Qui articolo). Le minoranze avevano già espresso i loro dubbi sul rischio d'impugnazione da parte del Governo (come già accaduto in passato). La proroga delle concessioni dal 2024 al 2029 era stata poi approvata in Aula (Qui articolo). 

"L’esito di questa vicenda, come molte altre in questi quattro anni e mezzo, era ampiamente prevedibile. Avevamo in tutti i modi possibili evidenziato che non c’erano le condizioni politiche e quelle tecniche per adottare quella norma. Ma ancora una volta, per ragioni propagandistiche e con la speranza che un Governo amico potesse con un colpo di spugna cancellare una palese incompatibilità, la Giunta Fugatti ha deciso di allestire questa ennesima messa in scena. Così la legislatura si avvia alla conclusione con una gestione della questione idroelettrica che peggio di così non si poteva fare. In questi preziosi anni non si sono affrontati con convinzione scenari alternativi a quelli delle gare per le grandi concessioni, e non serviva di certo l’emergenza energetica di questi due anni per dimostrare la strategicità del bene acqua nel governo di questo territorio".

L'ennesima impugnazione di una legge provinciale in questi cinque anni di legislatura a trazione leghista. Un provvedimento che era nell'aria tanto che il presidente Fugatti aveva spiegato che era in corso "un'interlocuzione con il governo" (Qui articolo). "Ora si va a grande velocità verso le gare, con tutti  i rischi che ciò comporta, con buona pace del tavolo di confronto interministeriale promesso dal Governo a mo’ di carotina dopo la grande bastonata", continua Manica, quindi Zanella dice: "Durante la discussione del ddl anche l'assessore Tonina ci rassicurava sul fatto che le garanzie da parte del Governo c'erano: abbiamo vistoE tacciava di impercorribilità la proposta delle minoranze di modifica dell'articolo 3 dello Statuto d'Autonomia. Forse sarebbe stata proprio quella la strada più rigorosa e tutelante per l'Autonomia, per dare rilevanza costituzionale a un nuovo modello di affidamento della concessione, che preveda anche la gestione in house e quindi pubblica".

La Provincia si è mostra fiduciosa di riuscire a trovare una soluzione. "Ma la Giunta Fugatti ha fatto sulle piccole concessioni una norma raffazzonata e completamente rivista dal governo, che ci ha permesso di assurgere al poco inviato ruolo di territorio apripista nella messa gara delle piccole centraline. Bel modo di difendere l’Autonomia approvare leggi provinciali che espongono il nostro bene più prezioso ai mercati internazionali dell’energia; ottimo lavoro, non c’è che dire", spiega Zanella mentre Manica conclude: "Spiace evidentemente per l'impugnativa, che quasi certamente avrà come esito la bocciatura della legge, e quindi l'impossibilità di prorogare altri cinque anni la gestione mista pubblico-privato di Dolomiti Energia. Siamo alla terza impugnativa sul tema dell'idroelettrico, vediamo se anche su questa prosegue l'atteggiamento arrogante e superficiale del 'ma noi ci abbiamo provato'. Siamo sotto elezioni, mi aspetto questo e altro".