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Infiltrazioni mafiose nelle opere per le Olimpiadi 2026, l’allarme di Libera: “Troppi progetti non rispecchiano quelli presentati nel dossier per la candidatura”

TRENTO. “Seguire i soldi per trovare la mafia” una massima attribuita al magistrato Giovanni Falcone che fu tra i primi a riconoscere l’importanza di seguire i flussi di denaro per sgominare i sodalizi criminali siciliani e non solo. Un consiglio che è ancora valido come dimostrato dalle numerose inchieste sulle infiltrazioni mafiose in diversi settori economici, anzi forse è ancora più attuale perché la criminalità organizzata, sempre più spesso, tende a coprire i propri traffici con attività lecite.

Fra i settori più sensibili c’è quello delle costruzioni, in particolare quando si parla di grandi opere che movimentano grandi somme e spesso lo fanno a colpi di decreto, con tempi rapidi e meno controlli. In questo senso le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, con investimenti per oltre 4 miliardi di euro, rappresentano sicuramente un possibile bersaglio.

Proprio per chiedere di non abbassare la guardia su questo fenomeno “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie Aps”, in collaborazione con Cipra Italia, Italia Nostra, Legambiente, Mountain Wilderness e Wwf, ha deciso di organizzare una manifestazione itinerante. Si tratta di una serie di eventi pubblici che avranno luogo nelle principali città e località protagoniste delle prossime Olimpiadi invernali, fra Veneto, Trentino, Alto Adige e Lombardia. “Con questi momenti di riflessione – si legge in una nota – s’intende manifestare, in una ideale staffetta, la richiesta che le prossime Olimpiadi siano rispettose dell’ambiente, delle comunità, scevre da speculazioni economiche e da infiltrazioni mafiose.

La Staffetta avrà inizio a Verona il prossimo 7 febbraio 2023, farà tappa a Belluno, Cortina, Anterselva, Cavalese e Bormio-Livigno per concludersi a Milano il 21 marzo 2023 in occasione della manifestazione nazionale della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

È possibile” è lo slogan scelto da Libera per la Giornata della memoria e dell’impegno: la staffetta, nell’intenzione dei promotori, richiama tale slogan per invitare enti ed istituzioni coinvolti nell’organizzazione e nell’accoglienza delle Olimpiadi alla realizzazione di una manifestazione veramente trasparente, rispettosa e responsabile. “L’Italia avrà i riflettori del mondo intero puntati addosso e sarà indispensabile garantire questi aspetti insieme, nel nome della buona riuscita dei Giochi stessi”.

Come sottolineano le associazioni, al momento, troppe proposte progettuali delle Olimpiadi sono difformi da quelle contenute nel dossier di candidatura. “Molte opere, connesse ai giochi olimpici e in procinto di essere realizzate, sono impattanti e a forte consumo di suolo, con costi a carico dei bilanci pubblici che continuano a lievitare. I meravigliosi panorami imbiancati, però, sono un ecosistema delicato che va preservato dall’aggressività delle attività antropiche e dalle infiltrazioni mafiose, soprattutto in occasione di competizioni che richiedono strutture di accoglienza di grandi dimensioni, fortemente energivore, che non favoriscono un ruolo attivo delle comunità locali”.

Anche le politiche di gestione dei rifiuti e degli spostamenti di sportivi e pubblico, così come la scelta dei materiali per gli approvvigionamenti e per le costruzioni, sono elementi di sviluppo che secondo le associazioni dovranno essere seguiti con attenzione. “L’obiettivo – spiegano – deve essere quello di preservare legalità, ambiente e comunità locali. La partecipazione diffusa ed il rispetto dei principi di trasparenza sono i primi argini al manifestarsi di condotte speculative, corruttive e alla penetrazione della criminalità organizzata nella realizzazione delle opere collegate alla manifestazione olimpica”.

La “Staffetta delle Alpi per olimpiadi invernali trasparenti, rispettose e responsabili” vuole essere uno stimolo a fare questo, vuole creare occasioni per riflettere, per approfondire, per spiegare ragioni e ascoltarle, per cercare di conoscere meglio i meccanismi di infiltrazione delle mafie non solo negli appalti, ma nelle comunità. Vuole sensibilizzare l’opinione pubblica, gli “addetti ai lavori” e la Pubblica Amministrazione, in merito alle preoccupazioni della società civile circa le modalità di organizzazione della manifestazione Olimpica viste finora.

“Si sta prefigurando la possibilità che vengano costruite opere, sia pubbliche che private, lesive dell’ambiente, molto costose, a forte rischio di infiltrazione mafiosa e contrarie agli effettivi interessi delle comunità”. E ancora, secondo le associazioni: “Si rischia uno spreco di ingenti risorse pubbliche in un periodo storico di grandi difficoltà economiche”. La “Staffetta” dunque vuole attivare azioni di compartecipazione delle comunità e delle associazioni alla vigilanza, un vero e proprio “monitoraggio civico” di quanto verrà realizzato per la kermesse olimpica. Il “testimone” che i partecipanti alla “Staffetta” si scambieranno è una “torcia olimpica” ideata e realizzata dal design Kuno Prey, della facoltà di “Design e Arte” dell’Università di Bolzano che sintetizzerà i concetti di “Trasparenza”, “Rispetto” e “Responsabilità.