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Insulti razzisti a Spezia-Napoli, professore spezzino fa lezione con la maglia del Napoli

“Vanno bene gli sfottò, ma non gli insulti: dopo quelli sentiti allo stadio, sono arrivati anche nella nostra scuola. Non è accettabile, soprattutto fra i miei ragazzi”. Così è passato all’azione e ha tenuto le lezioni di un’intera mattinata con la maglia del Napoli, club nel mirino di parte della tifoseria del Picco durante la partita di domenica scorsa e di alcuni dei suoi studenti al rientro in classe dopo il fine settimana. Protagonista e ideatore dell’insolita e pacifica protesta contro un mondo del pallone senza freni e le sue derive Carlo Torricelli, insegnante di matematica e scienze presso la secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo “Falcone-Borsellino” di Riccò del Golfo, nello Spezzino. “Vanno benissimo le prese in giro – spiega - , ma sentire queste cose nella mia scuola offende me offende come persona e come spezzino: non voglio che i miei alunni arrivino a questi livelli, adottando comportamenti estremi che rendono tristemente famose altre tifoserie. Così, ho pensato che indossare la maglia dei nostri ultimi avversari potesse essere il messaggio giusto”.

Tifoso a sua volta, iscritto allo Spezia Club di Monterosso, Torricelli ha adottato gli insegnamenti di un altro sport da lui amatissimo: il rugby. “Dal terzo tempo alle grandi manifestazioni come il Sei Nazioni, l’insulto all’avversario non esiste: sono i principi della cultura sportiva, che evidentemente manca ad alcuni dei miei ragazzi. Certo, quando mi sono tolto la giacca in classe e sono rimasto con la maglia del Napoli li ho stupiti, ma penso di esser riuscito nell’intento”. E non finisce qui, perché per azzerare ogni muro alzato in nome di un pallone malato, ci sarà un seguito a questa vicenda. “Con alcuni amici colleghi della città campana, abbiamo deciso di dar vita ad un gemellaggio fra le nostre scuole. Uno scambio per abbattere ogni barriera: un’esperienza positiva nata da un episodio da dimenticare”.