Il Gruppo Intesa Sanpaolo, guidato da Carlo Messina, ha chiuso il 2022 con un utile netto di 5,499 miliardi di euro che rappresenta una crescita del 31,4% rispetto al 2021, trainato soprattutto dagli interessi netti, escludendo 1,4 miliardi di accantonamenti e rettifiche di valore per Russia e Ucraina. Il risultato supera l’obiettivo del piano di impresa dell’istituto di Piazza Scala per il 2022-2025 di oltre 5 miliardi. L’utile netto contabile è pari a 4.354 milioni di euro.
Lo dice una nota dell’istituto bancario che, a proposito della Russia, precisa anche che nel secondo semestre 2022 è stata ridotta del 68% (pari a circa 2,5 miliardi) l’esposizione verso quel paese, scesa sotto lo 0,3% dei crediti a clientela complessivi del Gruppo e che i crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2.
Il titolo a Piazza Affari, reduce da tre sessioni con il segno più, dopo aver chiuso quella di ieri con un frazionale rialzo dello 0,08%, dopo i dati quota nel primo pomeriggio 2,38 euro in calo del 2,89%.
Confermato l’utile al 2025 di 6,5 miliardi. Saldo dividendi a 1,648 miliardi con payout al 70%
Intesa Sanpaolo, che conferma la formula del Piano di Impresa 2022- 2025 con l’obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto al 2025, proporrà un saldo dividendi 2022 per 1,648 miliardi, corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto, che va ad aggiungersi a 1,4 miliardi dell’ acconto dividendi 2022 pagato lo scorso novembre. Sulla base dell’attuale numero di 18.988.803.160 azioni ordinarie in cui è suddiviso il capitale sociale, il saldo dividendi è pari a 8,68 centesimi di euro per azione. La distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avverrà a partire dal prossimo 24 maggio (con stacco cedole il 22 maggio e record date il 23 maggio). Rapportando l’importo unitario a saldo di 8,68 centesimi al prezzo di riferimento dell’azione registrato ieri, risulta un rendimento (dividend yield) pari a 3,5%. Se si rapporta anche l’importo unitario di 7,38 centesimi di euro corrisposto come acconto nello scorso novembre, il dividend yield complessivo a valere sull’esercizio 2022 risulta pari a 6,5%.
Inoltre è stata deliberata l’esecuzione del buyback per il restante ammontare di 1,7 miliardi autorizzato dalla Bce. Grazie a una riduzione degli asset totali pari a 47 miliardi, il Cet1 ratio sale dal 12,4% di settembre al 13,5% del 31 dicembre.
“Intesa Sanpaolo è pienamente in grado di continuare a operare con successo in futuro” dice la nota, “potendo contare sui punti di forza che contraddistinguono il Gruppo, in particolare la redditività resiliente, la solida patrimonializzazione, lo status di Banca a “zero NPL” e l’elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi. La generazione di valore per tutti gli stakeholder si fonda anche sul forte impegno Esg di Intesa Sanpaolo, che nell’anno si è tradotto, tra l’altro, in un contributo economico straordinario di circa 80 mln alle persone (non dirigenti) del gruppo per mitigare l’impatto dell’inflazione e in molteplici iniziative umanitarie a favore delle persone della controllata pravex bank e della popolazione dell’Ucraina” dice la nota.
E’ migliorata la qualità del credito
Il risultato della gestione operativa è risultato in aumento del 7,4% rispetto al 2021 con proventi operativi netti in aumento del 3,3% e costi operativi in calo dello 0,4%.
Da fine 2021 la banca ha registrato una riduzione dei crediti deteriorati di 4,6 miliardi, lontano da quel picco di circa 54 miliardi del settembre 2015. Lo stock di crediti deteriorati è sceso da fine 2021 del 30,2% al lordo delle rettifiche di valore e del 22,3% al netto. In questo modo l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi risulta pari al 2,3% al lordo delle rettifiche di valore e all’ 1,2% al netto. Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari all’ 1,9% al lordo delle rettifiche di valore e all’ 1% al netto;
Interessi netti in aumento del 20%, in calo le commissioni
Il conto economico consolidato del 2022 registra interessi netti pari a 9,5 miliardi, in crescita del 20,2% rispetto al 2021. Calano invece del 6,4% le commissioni nette a 8,919 mld, trascinate in particolare dal calo del 13,8% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, come risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli, e in particolre dalla diminuzione del 32,8% della componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 13,7% per quella relativa al risparmio gestito e dell’ 1,2% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Il risultato della gestione operativa ammonta a 10.536 milioni di euro, in crescita del 7,4% rispetto ai 9.813 milioni del 2021. Il cost/income ratio nel 2022 è pari al 50,9%, rispetto al 52,8% del 2021.
Nel quarto trimestre 2022 gestione operativa a +7,1%
Il risultato della gestione operativa ammonta a 2.544 milioni di euro, in crescita del 7,1% rispetto ai 2.375 milioni del terzo trimestre 2022 e del 28,5% rispetto ai 1.980 milioni del quarto trimestre 2021. Il cost/income ratio nel quarto trimestre 2022 è pari al 55,2%, rispetto al 52,6% del terzo trimestre 2022 e al 60,5% del quarto trimestre 2021.
Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2022 registra interessi netti pari a 3.064 milioni, in aumento del 28,4% rispetto ai 2.387 milioni del terzo trimestre 2022 e del 56,7% rispetto ai 1.955 milioni del quarto trimestre 2021. Continua invece anche nel quarto trimestre il trend in calo dell’attività assicurativa che porta un risultato di 402 milioni contro i 436 milioni del terzo trimestre e i 410 milioni del quarto trimestre 2021.