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Iran, ragazza romana di 30 anni arrestata a Teheran, l’appello del padre: “Aiutatemi”

Iran, ragazza romana di 30 anniarrestata a Teheran, l'appello del padre: "Vi prego, aiutatemi". La Farnesina sta verificando. Non si conoscono le ragioni dell'arresto.

alessia piperno
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Alessia Piperno, la ragazza romana di 30 anni arrestata in Iran

Alessia Piperno, una ragazza romana di 30 anni, sarebbe stata fermata ed arrestata a Teheran in Iran. A lanciare un disperato appello sui social è suo padre Alberto: “Erano 4 giorni che non avevamo sue notizie, dal giorno del suo 30 compleanno, il 28 settembre. Anche il suo ultimo accesso al cellulare riporta quella data. Stamattina arriva una chiamata. Era lei che piangendo ci avvisava che era in prigione. A Teheran”.

Secondo il racconto del padre, Alessia sarebbe stata “arrestata dalla polizia insieme a dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno. Sono state solo poche parole ma disperate. Chiedeva aiuto”.

Secondo quanto scrive Repubblica, la giovane sarebbe stata arrestata insieme ad altre 9 persone, un gruppetto di amici francesi, polacchi, svedesi e olandesi. Stavano festeggiando tutti insieme il compleanno di Alessia in un luogo in cui non avrebbero potuto farlo. Per questa ragione  sarebbero stati tutti arrestati. La Farnesina sta seguendo il suo caso da sabato scorso.

Alessia Piperno è arrivata a luglio in Iran dopo aver vissuto in giro per il mondo: Australia, Messico, India, Pakistan, Marocco, Honduras, Guatemala, Sri Lanka, El Salvador, Panama.

La trentenne è una “nomade digitale”. I suoi social sono lo specchio dei suoi tanti viaggi. L’ultima foto pubblicata risale al 28 settembre e la ritrae con torta, candeline, palloncini, cappellini e amici per festeggiare i suoi trent’anni. 

Il padre racconta: “Ci siamo subito mossi con la Farnesina, abbiamo chiamato l’Ambasciata italiana a Teheran. Ma ancora non sappiamo niente, neanche il motivo della reclusione. Ci dicono che si stanno muovendo”.

Alessia Piperno è stata arrestata a Teheran

Il disperato appello è stato lanciato su Facebook. Sulla vicenda non si ha nessuna conferma ufficiale e il post del padre è stato poi rimosso dall’account dell’uomo, dopo essere stato più volte condiviso sul social.

In Iran sono in corso enormi proteste dopo la morte della 22enne curda Mahsa Amini, uccisa dalla polizia morale per aver portato una ciocca di capelli fuori dal velo. Il clima nel paese è quindi molto teso.

Alessia era arrivata in Iran a metà luglio. Il suo primo post era stato pubblicato il 22 luglio. Una settimana fa, mentre infuriavano le proteste e la dura repressione, scriveva: “Non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai. Stanno manifestando per la loro libertà”. Per poi citare “Bella ciao”.

“Alessia è una viaggiatrice solitaria che si adegua e rispetta le tradizioni”

Nel post, il padre racconta però che sua figlia “è una viaggiatrice solitaria, gira il mondo per conoscere usi e costumi dei popoli: si è sempre adeguata e rispettato le tradizioni e, in certi casi, gli obblighi, di ogni paese che ha visitato”.

“Noi genitori, e il fratello David, non riusciamo a stare con le mani in mano. – aggiunge ancora Alberto Piperno -. Non si può stare fermi quando un figlio ti dice ‘vi prego, aiutatemi’. Voglio che si sappia e che questa notizia raggiunga più persone possibili, magari arrivare a quella giusta che può aiutarci. Grazie”.

Il padre è titolare di una libreria nel quartiere romano dei Colli Albani. Sempre su Facebook spiega: “Non sono un postatore di foto e non uso quasi mai social ma oggi non ho potuto farne a meno”. La Farnesina sarebbe in contatto anche con le ambasciate degli altri ragazzi europei arrestati.