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Juventus in Serie B | La bomba di Grassani sconvolge web e tifosi: “Più grave di Calciopoli”

Continua l’inchiesta sulla Juventus e sull’alterazione del bilancio che ha creato uno scandalo senza precedenti: la squadra rischia la retrocessione.

Le problematiche di inizio campionato, quelle legate allo scarso rendimento della squadra e al gioco non ottimale proposto da Allegri, oggi sembrano inezie ai tifosi juventini per i quali è emerso lo spettro di un “Calciopoli Bis”. Proprio durante la pausa del campionato di calcio, quando sembrava che la società torinese potesse tirare un sospiro di sollievo e l’ambiente si potesse rasserenare, è emersa l’inchiesta ai danni del quadro dirigenziale per falso in bilancio e iscrizione irregolare al campionato di Serie A.

Andrea Agnelli ex presidente JuventusLa notizia è stata immediatamente seguita dalle dimissioni di Andrea Agnelli ed in blocco di tutto il Cda della società calcistica. In questi giorni, inoltre, stanno emergendo stralci delle intercettazioni effettuate dalla guardia di finanza in questi anni. Dialoghi che sembrano fare  emergere un vero e proprio sistema attraverso il quale la dirigenza alterava il bilancio di fine anno per fare apparire i conti in regola. L’alterazione dei conti pare avvenisse tramite false plusvalenze nella vendita di calciatori o negli scambi, ma anche attraverso la richiesta a calciatori e allenatori di firmare delle false rinunce alle mensilità degli stipendi.

Scandalo Juventus: il club rischia la Serie B e addirittura l’esclusione dal campionato

Quello che adesso gli appassionati di calcio e soprattutto i tifosi della Juventus vogliono capire è quali saranno le conseguenze di questa inchiesta. Attualmente le tesi accusatorie sono tutte da provare in tribunale e la decisione sull’eventuale pena da infliggere al club verrà decisa dal tribunale sportivo. Qualora però le ipotesi di reato fossero dimostrate in maniera incontrovertibile durante il processo, le possibili conseguenze andrebbero ben oltre le semplici sanzioni pecuniarie.

A chiarirlo in un’intervento nel programma Radio Anch’io lo sport, di Radio Rai, è stato l’avvocato Mattia Grassani: “Questa è l’indagine più pesante e grave che la Juventus ha subito nella propria storia, forse anche superiore a quella di Calciopoli, perché le fattispecie sia di reato, sia di violazione di norme borsistiche, norme societarie e sportive abbraccia un’arco di comportamenti illeciti che non ha precedenti”.

Lo stesso avvocato, ragionando sui capi d’imputazione che emergono dall’indagine, spiega in maniera più chiara: “Quello che sta emergendo, se accertato, potrebbe portare a una forte penalizzazione e la norma – l’articolo 31 comma 2 del codice di giustizia sportiva, che parla di violazioni in materia economico-finanziaria e gestionale – stabilisce che, se ci sono alterazioni di documenti, quindi scritture private che posticipano il pagamenti degli stipendi, questa serie di ipotesi di violazioni disciplinari può comportare conseguenze superiori alla penalizzazione”.

In pratica tra le varie possibilità c’è anche quella che la giustizia sportiva stabilisca la retrocessione d’ufficio della Juventus e la confisca dello scudetto guadagnato nella stagione 2019/2020 quando in panchina c’era Maurizio Sarri. Il legale precisa inoltre che la dimissione di Agnelli e del Cda, sebbene dimostri la volontà della società di cambiare gestione e allontanarsi da chi ha commesso quei presunti reati, non avrebbe alcuna influenza sulla gravità della pena qualora i reati in questione venissero dimostrati.

Le dimissioni, spiega ancora Grassani, hanno però salvaguardato Agnelli e tutti gli altri indagati dalla possibilità dell’applicazione di una misura cautelare in carcere. Il fatto che i reati contestati non possano più essere commessi, infatti, rende non necessaria la misura cautelare e dunque tutti gli indagati saranno sottoposti a giudizio da uomini liberi.