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Oftalmologo: "Non indossare mai lenti a contatto nell'oceano o in piscina. Rischio di infezione".

Aiello: "Anche le cose morbide di tutti i giorni possono favorire l'attaccamento e la crescita di microbi chiamati Acanthamoeba."

"Quando vuoi nuotare in un fiume, non indossare mai le lenti a contatto, in nell'oceano o in piscina". Questa è la bellezza del Dott. Francesco Aiello, oculista specializzato nella cura delle malattie della cornea presso il Dipartimento di Oftalmologia del Policlinico Tor Vergata di Roma, diretto dal professor Carlo Nucci, per i quattro milioni di italiani che portano le lenti a contatto

L'acqua nelle nostre oceani, laghi e persino piscine e rubinetti domestici sono in realtà contaminati da un microbo chiamato Acanthamoeba. Secondo gli esperti, le lenti a contatto, anche morbide di uso quotidiano, possono favorire l'attaccamento e la crescita di questo patogeno sulla cornea, provocando una grave infezione chiamata cheratite. Sebbene rare, le infezioni da Acanthamoeba sono più comuni tra i portatori di lenti a contatto. Circa il 30% dei pazienti perdere almeno 3 campi visivi per la presenza di cicatrici. Questa evidenza assume un livello ancora più serio se si considera il fatto che la maggior parte dei soggetti colpiti erano giovani, sani, in età lavorativa ea basso rischio di infezione senza lenti a contatto.

8} Come spiega Aiello, La cheratite da acanthamoeba è generalmente definita "atipica" a causa delle sue sottili manifestazioni cliniche (leggero arrossamento oculare, sensazione di corpo estraneo, fotofobia) e del lento tasso di progressione. Di conseguenza, è spesso difficile fare una diagnosi rapida quando è probabile che elimini l'agente patogeno e prevenga le terribili conseguenze dell'infezione. Il sospetto è uno strumento ideale per la diagnosi precoce", spiega Aiello.

Il Dipartimento di Microbiologia del Policlinico "Tor Vergata" di Roma è ora in grado di dimostrare la presenza di Acanthamoeba con un alto grado di sensibilità, a partire da piccolissime quantità di cellule prelevate dalla cornea di un paziente. . "In molti casi, un singolo campione di tessuto è sufficiente per identificare il patogeno responsabile dell'infezione, fondamentale per definire il panorama della malattia e formulare strategie di trattamento e prognosi.

Ogni anno, circa 5 contatti su 10.000 i portatori di lenti sviluppano infezioni corneali causate da una varietà di agenti patogeni, inclusi batteri, funghi e Acanthamoeba. Una diagnosi accurata è quindi essenziale per stabilire una terapia mirata.

Tuttavia, Aiello conclude che la prevenzione rimane la prima linea di trattamento. Alcuni dei suggerimenti includono l'uso quotidiano delle lenti a contatto, la conservazione delle lenti a contatto "usa e getta" e il loro non riutilizzo, la rimozione delle lenti sempre prima di coricarsi, la pulizia adeguata dei contenitori delle lenti multiuso e, soprattutto, le lenti a contatto. Evitare l'uso delle lenti quando si fa il bagno sotto la doccia , mare o piscina.