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La Borsa di Tokyo chiude in rialzo (+1,18%)

La Borsa di Tokyo termina l’ultima seduta della settimana in rialzo, sostenuta dal recupero dei mercati azionari Usa, e gli acquisti che si concentrano sul settore della tecnologia dopo l’accelerazione del listino Nasdaq. L’indice di riferimento Nikkei segna un aumento dell’1,18%, a quota 27.901,01, e un progresso di 326 punti. Sul mercato dei cambi lo yen è stabile sul dollaro a 136,10, e sull’euro a 143,90.

Cosa è successo l’8 dicembre

Anche nella giornata di giovedì i mercati azionari europei hanno proseguito l’approccio cauto mostrato nelle giornate precedenti. A Piazza Affari il FTSE MIB ha terminato in flessione dello 0,14% rispetto alla vigilia, Francoforte a +0,02% e Parigi a -0,20%. Da rimarcare invece il fatto che Wall Street sia riuscita a invertire la tendenza negativa che proseguiva ormai da cinque sedute: l’indice S&P 500 è risalito dello 0,75% e il Nasdaq dell’ 1,13 per cento.

Cosa pensano gli analisti

L’incertezza e la volatilità di queste ultime sedute è dovuta alla presenza di più forze contrastanti che finiscono per condizionare gli investitori. «Questa settimana evidenzia come gli operatori debbano in qualche modo soppesare i benefici di una graduale riapertura cinese con i timori di un’imminente contrazione economica nell’anno a venire», sottolinea Joshua Mahony, senior market analyst di Ig, individuando un ulteriore fattore di rischio (almeno per l’Europa) anche nelle quotazioni del gas naturale, la cui impennata in caso di inverno rigido «potrebbe mettere nuovamente alla prova le forze rialziste sui mercati se dovessero riemergere i timori di inflazione».

Le Banche centrali

Sul tema Banche centrali, invece, ieri la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha aperto la conferenza dell’European Systemic Risk Board (Esrb) avvertendo che la situazione è «instabile» a causa degli shock concomitanti legati a guerra in Ucraina, pandemia e crisi energetica e questo «pone rischi notevoli alla stabilità finanziaria in Europa», rischi che sono «accresciuti da prospettive economiche che si indeboliscono». Non ci sono state però particolari indicazioni legate alla politica monetaria, se non il fatto che «si sta adeguando - ha ricordato Lagarde - per assicurare che l’inflazione elevata non si consolidi e che torni al 2% nel medio termine».

Sul versante macroeconomico la settimana si chiude con i prezzi alla produzione di novembre e la fiducia delle famiglie calcolata dall’Università del Michigan di dicembre negli Stati Uniti. L’Autorità bancaria europea (Eba) pubblica inoltre i dati per il suo esercizio annuale di trasparenza a livello dell’Unione europea insieme alla relazione sulla valutazione dei rischi. Infine il Tesoro ha in programma un’asta di BoT annuali per 6 miliardi di euro.