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La Juve non c’è, il Monza festeggia allo Stadium uno storico bis e la scavalca in classifica. Allegri: “Dopo batosta così occorre esame di coscienza”

TORINO. Una sconfitta storica. La Juventus perde con il Monza anche nella sfida di ritorno e così regala alla squadra di Berlusconi e Galliani una doppia impresa che in Serie A non si vedeva dal 1930, quando l'Inter nello stesso campionato vinse le prime due sfide contro i bianconeri. La sentenza della Corte d'Appello Federale sembra pesare ancora come un macigno sulla testa dei giocatori di Allegri, ma in campo non c'è stata partita anche per il miglior gioco espresso dai brianzoli. L'ex Palladino si toglie una soddisfazione enorme: il 18 settembre aveva debuttato battendo la Juve e adesso regala un sogno al Monza con una vittoria per 2-0 a Torino che vale oro per la neopromossa, visto che si registra anche il sorpasso in classifica. Lo Stadium ha accolto il primo ko casalingo in campionato con sonori fischi, gli stessi usati dalla curva Sud nel minuto di silenzio per ricordare l'ex presidente federale Tavecchio.

La partenza di McKennie, presente allo Stadium per un ultimo saluto ai compagni prima di volare a Leeds, e gli infortuni di Chiesa e Cuadrado “obbligano” la Juve a confermare il 3-5-2 con De Sciglio titolare sulla fascia destra. Il terzino non giocava dal 5 ottobre e l'“allegrata” non riesce perché il Monza è ben organizzato e dopo 10 minuti passa in vantaggio con Caprari, sfruttando proprio un buco in quella zona del campo: Pessina pesca l'attaccante che fulmina Szczesny, ma la Var annulla tutto per fuorigioco. Juve salvata e mezza avvisata, ma i bianconeri sono troppo molli e così i biancorossi trovano lo 0-1 valido al 18' con il gol di Ciurria su passaggio di Machin: Gatti tiene in gioco il monzese che aveva bruciato Kostic sullo scatto. La reazione juventina non c'è, anzi la squadra di Allegri è in tilt mentale, e così ci pensa l'ex Mota a siglare il raddoppio al 39' dopo una grande azione dell'incontrastato Carlos Augusto.

Allegri stravolge la Juve dopo l'intervallo: fuori Paredes, Kostic e Fagioli e via al 4-2-3-1 con Locatelli, Iling-Junior e Soulé subito in campo. La scossa c'è, visto che i bianconeri alzano il baricentro e creano pericoli veri: dopo 3 minuti Bremer sfiora il gol, poi ci provano Soulé (7'), Rabiot (15') e Locatelli (17') con tiri neutralizzati dal portiere Di Gregorio. La situazione, però, non si sblocca e così Allegri cambia l'attacco: dentro Milik per Kean (fischiatissimo) e Vlahovic al 20' torna in campo dopo quasi cento giorni di assenza. Proprio in quel minuto la Juve potrebbe riaprire i giochi, ma Di Gregorio respinge il terra-aria di Milik e poi il tiro al volo di Di Maria viene respinto in angolo. Il portiere del Monza diventa poi l'incubo dei bianconeri per come respinge la bella conclusione di Di Maria (30') e il tiro di Rabiot (33') da cui nasce l'azione del gol annullato per fuorigioco di Bremer. Il difensore brasiliano sbaglia a toccare un pallone che stava entrando da solo dopo la deviazione di Milik e che la fortuna non sia dalla parte del polacco si vede poco dopo quando deve fermarsi per un problema muscolare, lasciando la Juve in dieci nel finale. Finisce così: la Juve non vince da tre partite, ha preso 10 gol dopo aver avuto la miglior difesa e adesso prepara la sfida di giovedì in Coppa Italia contro la Lazio con la sensazione di non poter più fallire.

Allegri: “Mai fatto un primo tempo così, dopo questa batosta occorre esame di coscienza”
«Non avevamo mai fatto un primo tempo come quello di oggi: poi nel secondo è stato diverso, ma dobbiamo riflettere sul primo tempo». Lo dice Massimiliano Allegri, dopo la sconfitta in casa col Monza. «Se pensiamo alla Coppa Italia e non al campionato - ha aggiunto a Dazn - si entra in un vortice dal quale non esci più. Dopo la batosta di oggi, bisogna fare un esame di coscienza. Si può perdere, ma non così: non possiamo assolutamente prendere gol come quelli di oggi con quella facilità. Abbiamo fatto 38 punti, ma la realtà è che ora in classifica ne abbiamo 23».