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In questi giorni in Veneto si sono accorti di alcune pubblicità che mostrano i paesaggi della Valdobbiadene: peccato che il brand promosso sia il “Rich Secco”, un prodotto che si presenta come “Prosecco” ma viene venduto in lattina e di certo non ha il marchio Doc

VALDOBBIADENE. Prima ancora del croato Prošek a far arrabbiare i produttori veneti era stato il “Rich Prosecco”, di fatto un’imitazione (disponibile anche in lattina) del vino nostrano che attualmente viene commercializzato dalla ditta Rich Ag, che ha sede a Monaco di Baviera. Alcuni anni fa i produttori veneti erano persino riusciti a far cambiare il nome del marchio che oggi viene venduto come “Rich Secco”.

Ciononostante i rimandi al Prosecco ci sono ancora (anche se vengono sfruttati in modo più sottile), tanto che il prodotto sulla pagina Instagram viene presentato come un “prosecco premium italiano”. In questi giorni in Veneto si sono accorti di alcune pubblicità (in realtà risalgono a un po’ di tempo fa) che mostrano i paesaggi della Valdobbiadene con le colline che sono diventate patrimonio Unesco. Ovviamente la cosa non è piaciuta affatto. 

In particolare il consigliere regionale Tommaso Razzolini si è scagliato contro il “Rich Secco”: “Immagine e qualità del vino italiano, tra cui il Prosecco, sono incompatibili con la lattina. Ho provveduto nelle scorse settimane a segnalare alle autorità competenti, attraverso il Consorzio di tutela della denominazione Conegliano Valdobbiadene Docg, la strumentalizzazione a fini pubblicitari da parte di un’azienda che produce un vino da uve glera confezionato in lattina millantando di offrire al consumatore un nuovo modo di gustare il Prosecco”, ha dichiarato l’esponente di Fratelli d’Italia.

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