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La truffa del “bonifico veloce”, diverse vittime in Trentino: “Mai seguire le indicazioni di questi messaggi”

NAGO-TORBOLE. Una chiamata che arriva sul proprio numero di telefono che avverte di un prelievo sospetto invitando il cliente (in realtà vittima inconsapevole di una truffa) a bloccare la propria carta effettuando al contempo un bonifico veloce. È questa una delle nuove truffe che in queste settimane sta facendo molte vittime anche in Trentino.

La persona che contatta gli ignari cittadini afferma di essere un responsabile della rispettiva banca e, per guadagnarsi la fiducia della vittima, manda un sms con nome e cognome di un finto operatore con tanto di numero di matricola fittizio. Facendo leva sulla paura che qualcuno abbia effettuato un prelievo dal conto corrente della vittima il truffare convince la persona a effettuare un altro versamento tramite un “bonifico veloce”. A quel punto il truffatore, ottenuto il suo scopo, sparisce con i soldi. Il consiglio che arriva dalle banche è quello di non accettare mai le richieste che arrivano tramite sms ma di mettersi eventualmente in contatto con la proprio filiale di fiducia.

Anche per far fronte a questi tentativi l’amministrazione comunale di Nago-Torbole, in collaborazione con i carabinieri, ha presentato un progetto dedicato agli anziani e non solo.

Dopo l’incontro avvenuto giovedì 26 gennaio alle 15 all’oratorio di Torbole, il prossimo è programmato per sabato 28 gennaio alle 15 alla Casa sociale di Nago (Piazzola numero 35). Interverranno il comandante della stazione carabinieri di Nago-Torbole Giordano Carmelo, il parroco di Nago-Torbole don Vincenzo Lupoli, il sindaco di Nago-Torbole Gianni Morandi e l'assessore comunale alla sicurezza Fabio Malagoli.

È lo stesso Malagoli, che è anche rappresentante dell’Arma, a entrare nel dettaglio. “Abbiamo organizzato due incontri anche con la collaborazione della parrocchia e ci rivolgiamo non solo agli anziani, perché le truffe a casa, per telefono o in molte altre forme colpiscono tutti. Certo i malviventi si concentrano sulle fasce più deboli, spesso terrorizzando gli anziani con storie di fantomatici incidenti occorsi ai figli. Le persone escono non solo derubate, ma anche molto scosse da questo tipo di esperienze. La scorsa estate abbiamo rilevato 2 o 3 episodi capitati addirittura nella stessa giornata sul nostro territorio, per fortuna andati a vuoto. Quindi bisogna continuare a parlarne, a fare formazione, a spiegare alle persone come difendersi e come evitare certe situazioni”.