Antonio Martino Fumarola ha curato recentemente il testo “A Passiòne d’u Figghje de Digghje” (La Passione del Figlio di Dio), una Via Crucis in dialetto di Martina Franca e in italiano (Artebaria Edizioni).
Teresa Gentile, scrittrice e poetessa, animatrice del Salotto Culturale di “Palazzo Recupero” di Martina Franca, nella presentazione scrive che “Si tratta di un preciso invito volto a far vibrare nella nostra anima le note e le parole che, stazione per stazione, risuoneranno facendo rivivere e attualizzare la Via della Croce che l’Umanità, oggi, come in ogni tempo, percorre tra povertà, odio, sofferenza, solitudine, sconfitte, esodi, persecuzioni, annientamento di sogni ma, serbando in sé la certezza della Resurrezione”.
La scelta di divulgare la Via Crucis in dialetto? Secondo Michele Galiano, psicoterapeuta, che firma la postfazione, è che può arrivare a più persone.
Un lavoro meritevole, quello di Antonio Martino Fumarola, che divulga la parlata di Martina Franca, attraverso la Via Crucis, nella bella Valle d’Itria.