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Le Borse di oggi, 30 settembre. Continua l'incertezza sui mercati, ma le Borse Ue provano il rimbalzo

MILANO - Le Borse europee provano a recuperare dopo il tracollo della vigilia, ma restano molti gli elementi di tensione sui mercati, con le Borse asiatiche che si sono mosse in calo - rileva Bloomberg - per la settima seduta consecutiva: non accadeva dal 2015.

L'indice della volatilità Cboe (il famoso Vix, termometro della paura) è stato sopra quota 30 punti per quasi tutta la settimana, riflettendo quanto ci siano preoccupazioni diffuse tra gli investitori: toni da falco della Federal Reserve che continuano a martellare sulla necessità di rialzo dei tassi, Bce che rincorre, l'inflazione tedesca che è risultata sopra il 10% e lo sconvolgimento del mercato britannico con il piano di taglio delle tasse che continua a indirizzare l'umore degli investitori, per quanto l'intervento d'emergenza della BoE abbia calmato le acque negli ultimi scambi. Anche i rendimenti dei Treasury, i titoli di Stato Usa, si sono stabilizzati dopo le montagne russe delle ultime sedute.

Rallenta l'inflazione in Francia

Il tasso di inflazione in Francia su base annua è sceso al 5,6% a settembre dal 5,9% di agosto. Il consensus era di un dato stabile al +5,9%. Nel mese il tasso di inflazione è sceso dello 0,5%, contro un -0,1% atteso. Il tasso di inflazione armonizzato su base annua è sceso al 6,20% a settembre dal 6,60% di agosto.

Le Borse Ue provano il rimbalzo. Spread in calo

Tentativo di rimbalzo in apertura per le Borse europee, dopo la seduta difficile di Wall Street e dell'Asia e al contrario di quel che indicavano i future. Milano sale dello 0,6% nelle primissime battute. Lo spread è in calo. Il differenziale tra Btp e Bund è a 242 punti base, con una variazione del -1,19%. Il rendimento del decennale italiano è +4,53%.

Il rallentamento dell'inflazione francese e la revisione al rialzo del Pil britannico diffondono ottimismo: Francoforte sale dello 0,83% a 12.074,98 punti, Parigi guadagna lo 0,65% a 5.713,79 punti, Londra avanza dello 0,30% a 6.902,57 punti, Madrid registra +0,72%.

Il Pil del Regno Unito rivisto al rialzo

Il Pil del Regno Unito, nel secondo trimestre, è stato rivisto al rialzo a +0,2% contro il preliminare di -0,1%- Lo informa l'ufficio nazionale di statistica. Anno su anno l'aumento è del 4,4% contro una stima del 2,9%.

Chiusura in netto ribasso per la Borsa di Tokyo: -1,7%

Nonostante dati economici tutto sommato positivi su industria e disoccupazione, la Borsa di Tokyo ha chiuso in netto ribasso, influenzata dalle perdite registrate ieri da Wall Street sui timori di recessione. L'indice Nikkei 225 ha perso l'1,83% finendo a 25.937,21 punti, mentre l'indice Topix è sceso dell'1,76% a 1.835,94 punti.

Petrolio, prezzi in lieve calo

Prezzi del petrolio in lieve calo negli scambi asiatici della notte, dopo il ribasso di oltre un dollaro ieri. Il Wti segnaora un -0,4% a 80,85 dollari al barile, mentre il Brent cede lo 0,56% a 87,99 dollari. La settimana rimane comunque positiva per il greggio, favorito dall'indebolimento del dollaro che era sceso dai massimi nei giorni scorsi e dalla possibilità che l'Opec+ possa accettare di tagliare la produzione nella prossima riunione del 5 ottobre.

Giappone, su l'industria e giù la disoccupazione

La produzione industriale in Giappone è aumentata del 2,7% su base mensile nell'agosto 2022, accelerando da una crescita dello 0,8% rivista al rialzo un mese prima e battendo il consenso del mercato dello 0,2%, secondo quanto riportato dai dati flash. Questo è stato il terzo mese consecutivo di aumento della produzione industriale, con il contributo principalmente dei macchinari di produzione (+6,1% contro 6,0% di luglio), ferro, acciaio e metalli non ferrosi (+3,6% contro -1,6%) e prodotti chimici (+2,7% contro -4,8%). Su base annua, la produzione industriale è cresciuta del 5,1% ad agosto, invertendo il calo del 2% di luglio e aumentando per la prima volta in sei mesi.

L'indice di fiducia dei consumatori in Giappone è sceso a 30,8 a settembre 2022 dal massimo in 3 mesi di agosto di 32,5, in mezzo alla persistente incertezza economica globale. Tutti i sottoindici sono peggiorati: percezioni sull'occupazione (in calo di 1,7 punti rispetto al mese prima a 35,4), probabilità complessiva (in calo di 2,1 punti a 29,0), prospettive di crescita del reddito (in calo di 0,6 punti a 35,4) e disponibilità all'acquisto di beni durevoli (in calo 2,5 punti a 23,5).

Il tasso di disoccupazione è sceso leggermente ad agosto per la prima volta da aprile. Il tasso è sceso, infatti, al 2,5% della forza lavoro ad agosto, dopo essere rimasto stabile nel periodo maggio-luglio al 2,6%, secondo i dati del ministero dell'interno. Il rapporto tra offerte di lavoro e domande è aumentato per l'ottavo mese consecutivo ad agosto, a 1,32 da 1,29 di luglio, il che significa che si sono registrate 132 offerte di lavoro ogni 100 domande.

Borse Ue e Wall Street, future deboli

Andamento delle borse europee visto negativo con i contratti future in calo negli scambi della mattinata. Il future sul Dax di Francoforte cede lo 0,43%, quello sul Ftse 100 londinese è in calo dello 0,28%. Contratti future poco mossi a Wall Street nei primi scambi. Il Dow Jones è pressochè invariato sul -0,03%, l'S%P 500 sale dello 0,14%, il Nasdaq guadagna lo 0,28%.

Cina, liquidità dalla Banca centrale. Sale a sorpresa la manifattura

La Banca centrale cinese (Pboc) ha effettuato la più grande iniezione di liquidità settimanale su base netta in oltre 32 mesi con strumenti obbligazionari a breve termine contro l'aumento della domanda di liquidità di fine trimestre, a conferma delle tensioni sui mercati. Oggi, l'istituto ha immesso 186 miliardi di yuan (26,13 miliardi di dollari) con operazioni di mercato, di cui 128 miliardi in pronti contro termine di sette giorni e altri 58 miliardi di yuan con durata di 14 giorni. La mossa ha generato un'iniezione netta di 868 miliardi di yuan (122 miliardi di dollari) nella settimana, la più grande iniezione da gennaio 2020.

L'indice Pmi manifatturiero ha segnato in Cina a settembre un inatteso rialzo a 50,1, da 49,4 di agosto e contro le attese degli analisti di 49,6, entrando in fase espansiva per la prima volta in tre mesi grazie al miglioramento della catena degli approvvigionamenti e dell'allentamento dei lockdown della 'tolleranza zero' al Covid. Alla ripresa dell'attività produttiva, secondo i dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica, si è contrapposta una frenata dell'indice Pmi non manifatturiero che, sempre a settembre, ha accusato una flessione a 50,6, contro 52,6 di agosto, testando i minimi degli ultimi 4 mesi. Il Pmi Composite, che combina i dati manifatturiero e non manifatturiero, è calato ai minimi degli ultimi 4 mesi a 50,9 (da 51,7). Di diverso tenore l'indice Pmi manifatturiero generale sponsorizzato dalla rivista Caixin: a settembre è sceso a 48,1, da 49,5 di agosto, fino trovare i minimi da maggio. A segnalare una situazione complessa c'è il sottoindice sulla fiducia, attestatosi ai minimi da novembre 2019, scontando soprattutto i timori sui nuovi focolai di Covid-19.