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Le Borse di oggi 6 ottobre. I listini Ue girano in rosso, Milano la peggiore

MILANO - I listini europei invertono la rotta e passano in rosso, non riuscendo così a sollevare la testa dopo le perdite subite ieri e mentre digeriscono la decisione dll'Opec+ di tagliare massicciamente la produzione a partire da novembre, con l'obiettivo di sostenere i prezzi. Una mossa osteggiata dagli Stati Uniti che hanno definito "miope" la decisione dei produttori e che in serata hanno annunciato di volere allentare le sanzioni nei confronti del Venezuela per consentire al colosso Usa Chevron di riprendere le estrazioni nel Paese.

Gli scambi in Europa partono di buona lena, poi rallentano mentre proseguono le accuse incrociate sul fronte energetico tra Russia e Ue e dal Vertice di Praga non si aspettano passi concreti sul tetto al prezzo del gas.

Il rendimento dei Btp torna a salire. In Asia le piazze finanziarie sembrano non farsi spaventare eccessivamente dalle turbolenze geopolitiche nel mar del Giappone. Con le Borse cinesi chiuse per festività, Tokyo segna in chiusura +0,8% mentre Seul  ha registrato un +1,2%.

Gli scambi Ue girano in rosso

Borse europee deboli a metà giornata, mentre i future americani preannunciano un avvio negativo per Wall Street, che già aveva perso quota la vigilia. Gli indici del Vecchio continente hanno tentato il recupero in avvio di seduta, dopo la brusca frenata di ieri, ma poi sono tornati sotto il tiro delle vendite. La situazione macro continua a essere complicata, con l'inflazione da costi alle stelle e l'incertezza sulle mosse delle Banche centrali. Non si allentano nemmeno le tensioni a livello internazionale, con i timori provocati anche dai nuovi avvistamenti dei movimenti del sottomarino nucleare russo Belgorod. Francoforte perde lo 0,5%, Parigi lo 0,69%, Madrid lo 0,42%, Amsterdam lo 0,65% e Londra lo 0,52%. La peggiore è Milano, giù dello 0,9% (dopo aver toccato anche -1%). Lo spread è in calo a 240 punti, ma i rendimenti dei Btp a dieci anni sono elevati e pari al 4,44%. L'Italia è sotto i riflettori nell'attesa della formazione del nuovo governo e dopo l'allarme lanciato da Moody's: se non saranno effettuate le riforme per il pnrr, verrà tagliato il giudizio sul debito del nostro paese.

Male le banche e il risparmio gestito, a Piazza Affari si salvano dalle vendite le Iveco (+1%), le Pirelli (+1,1%) e le Moncler (+1,1%) in attesa delle trimestrali per le società del lusso. Mps accusa un ribasso del 5,58%, penalizzata dai dubbi sull'esecuzione dell'aumento di capitale che dovrebbe essere iniziare nelle prossime settimane.

Volatile il petrolio: il Wti (contratto di novembre), che ha più volte cambiato direzione, cede lo 0,4% attestandosi a 87,4 dollari al barile. Va giù il prezzo del gas: a 169,74 euro al megawattora, in ribasso del 2,27%. Infine l'euro passa di mano a 0,989 dollari (ieri in chiusura a 0,985 dollari) e a 143 yen (142,63 yen), mentre il cambio dollaro/yen è pari a 144,74 (144,74).

Le Borse Ue rallentano, Milano frena. Salgono i rendimenti Btp

Le Borse europee si mantengono in rialzo anche se sotto i massimi segnati poco dopo l'apertura mentre Milano è scivolata in territorio negativo.

Francoforte guadagna lo 0,5%, Parigi lo 0,15%, Madrid lo 0,25% e Amsterdam lo 0,2%, mentre Piazza Affari cede lo 0,22%.

I rendimenti dei Btp sono in salita al 4,47%, anche se lo spread è stabile a 242 punti, visto che stanno aumentando anche i tassi sui Bund tedeschi a dieci anni (al 2%). L'Italia, però, rimane sorvegliata speciale, soprattutto dopo l'allarme di Moody's, che ha avvertito che in assenza delle riforme previste dal Pnrr, verrà tagliato il giudizio sul debito.

Piazza Affari è trascinata in basso dalle banche, con Banco Bpm giù di oltre il 4%. Dopo un avvio tonico, ha invertito la rotta anche Tim (-0,67%). Sono volatili i titoli oil: se hanno aperto deboli, hanno poi azzerato le perdite grazie al sostegno del valore del greggio (+1% il wti a 88,65 dollari al barile).

Apertura positiva per le Borse europee

Le Borse europee aprono la seduta in rialzo dopo i forti cali di ieri. A Piazza Affari il Ftse Mib segna un progresso dello 0,56% a 21.480 punti. Londra sale dello 0,23%, Francoforte dello 0,70% e Parigi dello 0,39%. Fra le borse asiatiche Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,70%. Il petrolio, fra le materie prime, è in lieve flessione, con il Wti a 87,5 dollari al barile e il Brent a 93,3 dollari. Sull'indice principale di Piazza Affari segnano rialzi oltre il punto percentuale Pirelli, Tim, Nexi, Stellantis, Iveco, Bper e Buzzi Unicem, mentre fra i ribassi si segnalano i titoli petroliferi, come Saipem (-1,04%) ed Eni (-0,68%).

Spread in calo a 240 punti

Dopo la corsa di ieri lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni prova a raffreddarsi: il differenziale sui mercati telematici ha aperto la seduta a 240 punti base, contro i 243 della chiusura della vigilia. Il rendimento del Btp decennale è al 4,42%

Petrolio stabile dopo i rialzi

Petrolio stabile in avvio di giornata dopo la decisione del taglio di 2 milioni di barili da parte di Opec+: il wti passa di mano a 87,74 dollari al barile (-0,02%), il brent è trattato a 93,42 dollari (+0,05%).

Germania, crollano gli ordini alle industrie

Gli ordini alle fabbriche tedesche in agosto sono bruscamente scesi del 2,4% contro una crescita dell'1,9% registrata in luglio. Le stime degli analisti erano di un calo molto inferiore, intorno allo 0,7%