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Libia: scontro fra trafficanti in mare, 15 migranti uccisi

Un barcone di migranti è stato preso di mira da gruppi di trafficanti di esseri umani, che l’hanno abbattuto con dei razzi mentre navigava a largo della Libia.

Barcone
Barcone – Nanopress.it

Il bilancio ha riportato 15 persone uccise. Alcuni dei migranti sull’imbarcazione sono morti bruciando, questo è quanto riportato da un media locale di Sabrata, città costiera nell’ovest del Paese.

Migranti uccisi in Libia

Al largo delle coste libiche, un barcone di migranti è stato preso di mira da diversi razzi e 15 di loro sono rimasti uccisi, alcuni in modo davvero tragico.

Infatti sarebbero bruciati vivi a causa di questa disputa che ha coinvolto due gruppi rivali che si occupano di traffico di esseri umani.

Una storia davvero terribile che ci mostra un mondo criminale dove a farne le spese sono coloro che invece si mettono in viaggio alla ricerca di una vita migliore.

Un viaggio disperato e dall’epilogo incerto, in cui molto spesso ci sono donne incinte, anziani e bambini.

Sono tantissimi i migranti che partono dalla Libia per arrivare nel nostro Paese e quelli che non muoiono in mare, riescono ad avvicinarsi abbastanza per poi venire aiutati dalla Guardia Costiera.

Barcone
Barcone – Nanopress.it

Altri sono meno fortunati, come i 15 che erano partiti da poco e hanno trovato la morte in questo modo orribile, anche se alcuni la pensano diversamente.

Il parere di Jalel Harchaoui

Questo attacco è stato compiuto da trafficanti di esseri umani e l’analista Jalel Harchaoui ha scritto su Twitter che questo episodio è avvenuto perché i migranti volevano operare indipendentemente da questo gruppo di criminali.

L’analista e ricercatore specializzato ha spesso espresso i suoi punti di vista in merito alla politica del paese e alle notizie di più spessore.

Parlando di questo attacco ai migranti ha dichiarato in una sua versione personale, che ciò non ha nulla a che fare con i migranti che stanno annegando nel Mediterraneo.

“questo assalto aveva l’obiettivo di scoraggiare la concorrenza e affermare il monopolio sul traffico di esseri umani”.

Tale concorrenza significa sia persone che si vogliono distaccare da questi sfruttatori, sia altri gruppi che tentano di “rubare merce” agli altri.

Sì perché esattamente come merce vengono trattate queste persone e dei 15 migranti morti oggi quasi tutti sono trovati carbonizzati, tranne alcuni intatti.

Al momento nessuna dichiarazione è stata rilasciata dalle autorità di sicurezza libiche in merito a questo fatto ma molti attivisti si sono fatti sentire sui social.

Oltre a Jalel Harchaoui, altri attivisti hanno riferito che i corpi erano di immigrati illegali, bruciati dopo una disputa fra gruppi che operano fra l’Italia e la Libia.