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Livia Firth e la moda sostenibile: «Il tappeto stellato è una delle piattaforme comunicative più potenti al mondo»

Un tappeto stellato, le grandi celebrità di Hollywood e i loro look da sogno: tutti abiti rigorosamente sostenibili. Utopia, dirà qualcuno. Realtà, risponderebbe invece Livia Firth, che è riuscita a concretizzare la sua visione attraverso la Green Carpet Challenge, iniziativa che lei stessa porta avanti con fervore e determinazione. L’evento strategico con cui da sei anni (e più) sensibilizza sul tema è proprio quello da lei fondato nel 2017: The Green Carpet Fashion Awards, che dopo essere stato uno degli appuntamenti più imperdibili della Milano Fasion Week si prepara adesso a lasciare l’Italia per debuttare a Los Angeles

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L’appuntamento con la prossima edizione di The Green Carpet Fashion Awards è fissato all’8 marzo, in concomitanza con gli Academy Awards. Cosa aspettarsi? Ovviamente, una celebrazione della moda etica e sostenibile, supportata dai grandi nomi del cinema internazionale e non solo. La nuova edizione, che sarà presieduta da Cate Blanchett, Quannah Chasinghorse, Viola Davis, Tom Ford e Simu Liu, vedrà sul red carpet celebrità e addetti ai lavori dell’industria dell’intrattenimento nella missione comune di ispirare un cambiamento positivo. E a raccontarcelo in anteprima è proprio Livia Firth in questa intervista con Vanity Fair

Lei ha collaborato con tante celebrità. Chi ha contribuito di più più alla forza del progetto?
«Ognuno ha avuto un ruolo importantissimo nell’evoluzione di tutto ciò che abbiamo fatto per promuovere la moda sostenibile. L’inizio è stato fondamentale, ho avuto l’opportunità di essere sui tappeti stellati con Colin (Firth, l’ex marito, ndr), e anche Tom Ford è stato di grande supporto sin dall’inizio. Insieme a lui, anche suo marito Richard, che purtroppo oggi non è più tra noi: fu la prima persona che portai fuori a pranzo quando avviai il progetto. Se ripenso agli inizi, anche Anna Wintour e Franca Sozzani hanno svolto per me il ruolo di mentore, e mi hanno aiutato ad aprire tantissime porte. Tra le prime celebrità che hanno abbracciato la causa ci sono anche Viola Davis, che quest’anno sarà tra i co-presidenti e che fu tra le prime a presenziare sul red carpet dei BAFTA con un abito realizzato con bottiglie di plastica riciclate. E poi naturalmente ci sono Kate Blanchet, Julianne Moore, Meryl Streep».

Livia Firth e Anna Wintour

Parigi, 2014. Livia Firth e Anna Wintour in front row alla sfilata Giambattista Valli.

Foto Getty

The Green Carpet Fashion Awards debutterà a LA in concomitanza con gli Oscar: quanto si sono rivelati potenti i red carpet nell’amplificazione della moda sostenibile?
«Il red carpet rappresenta per me l’inizio di tutto. Usare il potere dei red carpet è nell’ethos della Green Carpet Challenge: il tappeto stellato è una delle piattaforme comunicative più potenti al mondo. Tuttavia, ho voluto che la classica domanda “Che stilista indossi?” venisse trasformata in “Che storia indossi?”. L’ambizione, in questi oltre 10 anni, è sempre stata quella di cambiare la conversazione sulla moda sostenibile. Prima, quando si parlava di moda ecologica, la si reputava noiosa e triste. Il red carpet invece ci ha permesso di sensibilizzare, di far capire che la sostenibilità di un abito ha a che fare con l’impatto di una fibra e con i diritti delle persone che l’hanno realizzato».