“Il poeta ridà la vista al sonno delle macerie umane, lo fa coi semi del suo alfabeto, i suoi stenti coincidono con la sua forza” e “Quando muore un poeta i tizzoni dell'assenza bruciano anche nel diluvio”. Così scrisse su ' la Feltrinelli ', Cristiano Cant, commentando la scomparsa, nel 2017, di Pierluigi Cappello, uno dei maggiori poeti italiani del secondo Novecento. Parafrasando il titolo di una sua importante raccolta di poesie, “Mandate a dire all' Imperatore “, vincitrice del premio Viareggio-Repaci nel 2010, a Ronchis, per iniziativa dell' associazione Scras e i FLK, con il patrocinio del Comune, si svolgerà domenica 2 ottobre, al campo Mussille, alle 16.30, un incontro di letture e ricordi dedicati al grande poeta, intitolato “Mandate a dire a Pierluigi”, Pierluigi Cappello è stato un poeta molto letto e molto amato, vincitore di tanti premi, oltre al Viareggio: il premio Montale, il premio Bagutta, il SuperPremio San Pellegrino, Il Premio «Maria Teresa Messori Roncaglia ed Eugenio Mari» dell' Accademia dei Lincei, il Premio Terzani, senza citarli tutti. Questa potrebbe essere per molti una fortunata occasione di conoscerlo, poeta friulano, le cui parole sono entrate nel cuore nella mente delle persone, ben oltre i confini della sua amata piccola terra.
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