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Manovra, Cgil: “Su sanità e scuola rischio taglio strutturale”

Roma, secondo giorno degli esami di maturità

Il sindacato in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato: "Misure di corto respiro"

La Cgil conferma il suo giudizio negativo sulla manovra in audizione in Parlamento e lancia l’allarme, in particolare su sanità e scuola, che rischierebbero di subire un taglio strutturale.  La legge di Bilancio “non risponde alle emergenze e mette in campo misure di corto respiro, in alcuni casi cortissimo“, ha dichiarato Gianna Fracassi, vicesegretaria del segretario in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

“Nessun intervento strutturale su aumento energia e inflazione”

Sulle misure fiscali la Cgil conferma il giudizio negativo, sono “misure simbolo che non servono al Paese”. Le misure sull’energia “scadono nel primo trimestre 2023, e sono proroghe di misure già presenti nei dl aiuti. Non si interviene strutturalmente sull’aumento di energia e inflazione”.

“Rischio di determinare un taglio strutturale a tutto il sistema pubblico”

“L’intervento della manovra, accompagnato dall’aumento dei prezzi, rischia di determinare un taglio strutturale a tutto il nostro sistema pubblico, a partire da comparti delicati come sanità e istruzione“, ha detto ancora Fracassi, spiegando che questo “è un problema non solo per il definanziamento ma anche perché su questo versante c’è bisogno di sostenere gli investimenti del Pnrr che senza spesa non possono essere realizzate”.

Un allarme simile è stato lanciato ieri (1 dicembre) dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, il quale, parlando dei fondi del Pnrr per la sanità, ha detto che “i soldi non bastano”.

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