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Manovra, ipotesi sconto sulle commissioni del Pos Meloni teme lo stop di Bruxelles ai 60€. La contromossa

Politica

Manovra, la cabina di regia per evitare l'esercizio provvisorio

La manovra tiene il governo Meloni con il fiato sospeso. La discussione al Senato e alla Camera si preannuncia lunga, visti i 3100 emendamenti presentati dalle opposizioni ma anche dagli alleati della maggioranza, Forza Italia e Lega. Per questo la premier - si legge su Repubblica - ha deciso di provare ad accelerare i tempi. La proposta al vertice con i capigruppo la mette sul tavolo il capodelegazione di Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida. E probabilmente sarà lui a presiedere il nuovo organismo. Non senza malumori espressi da Forza Italia: alcuni deputati fanno notare che il compito di coordinamento spetterebbe alla commissione Bilancio, presieduta proprio da un esponente azzurro, Giuseppe Mangialavori. Ma la premier non si fida e vuole prendere in mano direttamente le redini della Finanziaria.

Il governo - prosegue Repubblica - valuta l'ipotesi di un rimborso agli esercenti per le commissioni sui pagamenti con il Pos. L'idea nasce dal timore che lo stop alle sanzioni sotto i 60 euro, approvato e difeso, possa saltare o comunque uscire fortemente ridimensionato dalla trattativa con Bruxelles. Allo studio c’è un credito d’imposta, fino al 60%, per i pagamenti fino a 30 euro. Non è chiaro se a risarcire gli esercenti dai costi per le commissioni saranno le banche, come propone Fratelli d’Italia, o invece lo Stato, come pensano altri esponenti del governo. Scontro tra Meloni e i sindacati: "Tutte le vostre richieste — dice Meloni— sono sensate, ma le risorse per fare tutto non ci sono". Fine dei giochi. Cgil e Uil non ci stanno e confermano gli scioperi regionali, la Cisl invece si stacca dalla protesta.

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