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Manovra, Landini: "Giudizio negativo, avanti con scioperi". Meloni sul Pos: "Possibili modifiche ma senza snaturare la norma"

MILANO - Snodo importante nel rush della manovra per l'approvazione entro la fine dell'anno per evitare l'esercizio provvisorio. La premier Giorgia Meloni ha incontrato prima i capigruppo della maggioranza e poi i sindacati. L'obiettivo è mettere a fuoco le molte richieste di modifiche che arrivano dall'alleanza di governo così come dalle opposizioni: si parla di 3mila emendamenti o più, per 400 milioni di tesoretto da spartirsi. La linea di Meloni è chiara: disponibilità a ragionare su pos (su cui c'è già l'apertura della premier), ma senza "snaturare" la norma, possibili aggiustamenti per il Superbonus e le pensioni (si lavora a eliminare la condizionalità dei figli per accedere a Opzione donna), mentre sul Reddito di cittadinanza non si torna indietro. Tra le modifiche possibili l'estensione da tre a cinque anni dei contratti dei diritti tv e una stretta anti-pirateria.

Sbarra: "Subito tavoli su pensioni e sicurezza"

Più conciliante verso il governo, come emerso nelle posizioni degli ultimi giorni, il tono della Cisl di Sbarra. "Il governo ci ha assicurato la disponibilità a programmare incontri con il sindacato: il 12 gennaio ci sarà un tavolo al ministero del Lavoro per discutere di salute e sicurezza, il 19 gennaio partirà il confronto politico per discutere di come cambiamo il sistema della previdenza e delle pensioni", ha detto il segretario generale, Luigi Sbarra.

Landini duro sulla Manovra: "Giudizio negativo, avanti con scioperi"

"Abbiamo confermato il giudizio negativo sulla manovra, in particolare sui redditi. Abbiamo posto il tema della precarietà e il problema sul fisco e l'evasione. La logica della flat tax è sbagliata. Le risposte del governo hanno confermato profonde distanze sul fisco e sulla precarietà". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi. "È necessario proseguire la mobilitazione e richiedere modifiche profonde ad una manovra che rischia di impoverire ulteriormente le persone", ha detto ricordando che dal 12 al 16 dicembre sono già proclamati diversi scioperi regionali.

Bombardieri: "Premier apre tavoli, ma coi tavoli non si mangia. Nessuna risposta su salari e pensioni"

"Abbiamo ribadito le nostre critiche ed il nostro giudizio negativo sulla manovra, critiche e giudizio negativo che ci stanno portando in questi giorni in piazza", a partire dal fatto che "non c'è risposta all'emergenza dei salari e delle pensioni", dice il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, lasciando Palazzo Chigi dopo l'incontro tra sindacati e Governo. "La premier ha detto che condivide alcune riflessioni, in particolare sui voucher e Opzione donna. Sulla questione fiscale non le condivide. E' stata data disponibilità ad aprire una serie di tavoli e di confronti ma con i i tavoli non si pagano le bollette e non si mangia".

Meloni, dubbi sullo scudo per il calcio

Il cosiddetto emendamento Lotito, ribattezzato salva-calcio dall'opposizione, secondo quanto apprende l'Adnkronos, non sarebbe affatto piaciuto a Giorgia Meloni. Raccontano che durante il vertice di maggioranza di oggi a palazzo Chigi il premier abbia espresso perplessità, sul merito e sull'opportunità politica, dell'emendamento al decreto Aiuti quater presentato dal patron del Lazio Claudio Lotito, da pochi mesi senatore di Forza Italia, che propone di spalmare su cinque anni i debiti delle squadre di calcio. Dobbiamo verificare e approfondire la questione, avrebbe detto in sostanza Meloni. La norma che sostiene i bilanci delle squadre di calcio, sponsorizzata da Lotito (eletto vicepresidente della commissione Bilancio e Programmazione economica del Senato, poi membro della commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama), ha sollevato nei giorni scorsi un vero e proprio polverone, proprio in virtù del suo doppio ruolo di senatore e presidente di una società di Serie A. Già il Mef di Giorgetti si è espresso contro.

Terminato incontro governo-sindacati

E' terminato dopo circa due ore e mezza l'incontro a Palazzo Chigi sulla manovra tra governo e sindacati, presieduto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Pd, proposte per lotta a evasione e pensioni

"Le maggiori Istituzioni del paese hanno criticato il pacchetto di misure del governo di destra contenute nella legge di bilancio in materia di lotta all'evasione. Per il partito democratico queste sollecitazioni devono spronare la maggioranza a una netta marcia indietro rispetto a misure che non sono dettagli, ma incidono negativamente proprio sul contrasto all'evasione e sulla lotta alle diseguaglianze. Per questo chiediamo con forza che vengano approvati i nostri emendamenti alla legge di bilancio, come ad esempio quelli che chiedono l'abbassamento del tetto all'utilizzo del contante, la fine della politica dei condoni, lo stop all'innalzamento della flat tax, l'estensione dell'obbligo di utilizzo del pos, prevedendo la contestuale reintroduzione del credito d'imposta al 100% per le commissioni bancarie". Così in una nota la deputata dem Marianna Madia. Mentre la capogruppo alla Camera, Debora Serracchiani, afferma: "Su opzione donna non bastano vaghe rassicurazioni o parziali marce indietro rispetto alle vergognose discriminazioni contenute nella legge di bilancio. Governo e maggioranza devono accogliere i nostri emendamenti che annullano quelle proposte e permettono di mantenere le attuali condizioni. Tutte le donne devono poter continuare a utilizzare questa opzione per andare in pensione a 58 anni senza introdurre assurde discriminanti sull'avere avuto o no figli e, nello stesso tempo, essere invalide o svolgere attività caregiver. Sulle pensioni, fra l'altro, con questa manovra, il governo sta conducendo una vera e propria offensiva con misure come quella del taglio delle indicizzazioni o non prevedendo nulla per l'adeguamento della quattordicesima all'inflazione".

Emendamenti, Lupi: "Devono essere 400 tra maggioranza e opposizione"

"Per la manovra saranno presentati, tra maggioranza e opposizione, circa 400 emendamenti come numero complessivo. Sono quelli che riteniamo possibile analizzare". Lo anticipa a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi. "Noi Moderati ne presenterà una trentina, per poi 'segnalarne' 10 o 12", aggiunge.

Superbonus, Ronzulli: "Ci sarà emendamento su proroga e sblocco crediti"

Sul Superbonus "ci sarà un tavolo tecnico, arriverà un emendamento del governo" ad opera del mef "che andrà nella direzione richiesta da forza italia". Così la capogruppo di Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli, al termine del vertice a Palazzo chigi. L'emendamento conterrà la proroga al 31 dicembre del termine per presentare la Cilas e ottenere il 110% anche sulle spese del 2023, e una soluzione per lo sblocco dei crediti.

Parte anche l'incontro con i sindacati

È iniziato l'incontro a palazzo Chigi tra il premier Giorgia Meloni e i leader di Cgil Cisl Uil e Ugl. Al tavolo con il presidente del consiglio, siedono anche i ministri dell'economia, Giancarlo Giorgetti, il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, il Ministro delle imprese Adolfo Urso, il Ministro della pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e i sottosegretari alla presidenza Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari.

Pos, ipotesi di un "contributo di solidarietà" dalle banche

Un "contributo di solidarietà" da parte delle banche, come meccanismo per arrivare all'abbassamento delle commissioni sui pagamenti con Pos. E' questa una delle ipotesi sulle quali sta ragionando la maggioranza, che ne ha parlato anche nel corso del vertice a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni.

"E' un'idea, come tante, che è uscita, per abbassare eventualmente il costo delle commissioni. E' una partita di giro. Non ho detto che sia un emendamento...", così ha descritto la proposta Tommaso Foti. "Tecnicamente è molto semplice, se oggi non possiamo intervenire perchè - sottolinea il capogruppo FdI alla Camera - è una moneta privata, si può chiedere un contributo di solidarietà alle banche, nella situazione attuale in cui siamo e questo contributo viene finalizzato poi alle banche per abbassare i costi. Lo farebbero non con un'imposizione governativa ma attraverso una partita di giro". "Non si può agire da parte del governo sul costo delle commissioni - riprende allora Foti - perchè stimo parlando di una moneta privata". "Si potrebbe istituire - spiega - un contributo di solidarietà delle banche che pagano, vista la situazione che c'è in questo momento, e destinare questo contributo ad abbassare eventuali spese per i Pos".

Meloni-Giorgetti al vertice di maggioranza: non si torna indietro

Sul tetto al contante non si torna indietro, le polemiche sul Pos sono strumentali, è possibile rivedere qualcosa ma senza cambiare l'impianto del provvedimento: fonti parlamentari presenti all'incontro di maggioranza a palazzo Chigi riferiscono che sia la premier Meloni che il ministro dell'Economia Giorgetti hanno difeso a spada tratta la legge di bilancio. Con il titolare di via XX settembre che ha contestato, secondo quanto si apprende, soprattutto le critiche arrivate sul fatto che la legge di bilancio sia a vantaggio dei ricchi e non dei poveri. Durante l'incontro il governo ha sottolineato che anche sul reddito di cittadinanza e sul superbonus non si torna indietro. Ascolto alle richieste di modifica delle forze che sostengono l'esecutivo, si valuta di aprire ad un innalzamento delle pensioni minime per alcune categorie over 75, ma i margini di manovra restano stretti. Nel vertice Meloni ha ribadito l'importanza di rispettare i tempi e la necessità di organizzare bene i lavori d'Aula. Il ministro Giorgetti si è poi soffermato sulle richieste legate alla rateizzazione dei debiti delle società di calcio. Il discorso potrà riguardare tutte le aziende ma non sarà possibile alcuna norma ad hoc per il calcio, avrebbe argomentato.

Meloni sul Pos: "Possibili modifiche ma senza snaturare la norma"

Si è concluso poco prima di mezzogiorno il vertice di maggioranza sulla Manovra, a Palazzo Chigi. Sulla soglia per l'obbligo di Pos nessun passo indietro ma ci possiamo lavorare per possibili modifiche senza però snaturare la norma. Lo avrebbe detto, a quanto si apprende da alcuni presenti, la premier Giorgia Meloni durante il vertice stesso. Posizione confermata dal capogruppo di Fi alla Camera, Alessandro Cattaneo, che lasciando il vertice ha detto: "Si sta ragionando sulla soglia, ma non snaturando il provvedimento". E ha aggiunto: "Le priorità per Fi sono lavorare sulle pensioni, in particolare sia quelle minime che l'adeguamento sull'inflazione e sui giovani. Zero tasse per chi assume i giovani e li stabilizza. Il governo ha accolto nostre richieste su questi due temi".

Pensioni minime e Superbonus: le richieste di Fi

Sul superbonus Fi "lavora per sbloccare i crediti. Non è che vogliamo prorogare di 6 mesi, ma la data anticipata al 25 novembre" per presentare la Cilas, la comunicazione di inizio lavori, "rispetto al 31 dicembre sta creando disagi alle famiglie e noi chiediamo che lo Stato mantenga gli impegni: quindi per noi bisogna valutare di riaprire la finestra per rendere la vita più facile" a quanti sono coinvolti. Così il capogruppo di Fi alla Camera, Alessandro Cattaneo, arrivando a Palazzo Chigi per il vertice sulla manovra. Altro tema sensibile, le pensioni: "Nella manovra c'è una rivalutazione piena, e si aumentano grazie a Forza Italia, le pensioni minime, mentre vengono congelate le pensioni del ceto medio e questo sta creando qualche critica. Quindi se c'è stata attenzione è soprattutto alle categorie più fragili e indigenti". La sua omologa al Senato, Licia Ronzulli ha aggiunto che la legge di bilancio "fa il contrario", rimarcando che "quando le opposizioni si occupano degli ultimi è una forma di attenzione. Se lo fa il centrodestra è propaganda e populismo"

Fazzolari: "Non c'è mai stata polemica con Bankitalia"

"Non c'è mai stata polemica con la Banca d'Italia". Lo ha ribadito il sottosegretario all'Attuazione del programma Giovanbattista Fazzolari arrivando a Palazzo Chigi per il vertice di maggioranza sulla manovra.

Vertice di maggioranza al via

Al via a Palazzo Chigi il vertice di maggioranza sulla manovra: al tavolo convocato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni il vicepremier Matteo Salvini e la ministra Elisabetta Casellati (che sostituisce il vicepremier Antonio Tajani), il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e tutti capigruppo di Camera e Senato dei partiti che sostengono il governo.

Pos, Molinari (Lega): "Obiettivo è abbassare commissioni"

"L'obiettivo politico è abbassare le commissioni sull'uso del Pos. La soglia di spesa poi la deciderà il governo". Lo dice il capogruppo alla Camera della Lega, Riccardo Molinari, all'arrivo a Palazzo Chigi per il vertice di maggioranza sulla manovra.

Lega per le pensioni, Fi per il Superbonus. Gli emendamenti alla manovra saranno oltre tremila

Ai capigruppo della maggioranza, che riceverà stamattina a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni ripeterà che sulla legge di bilancio bisogna procedere spediti. Non è una ripetizione superflua. Il passaggio in Parlamento è compresso in poco più di venti giorni, solo un atteggiamento responsabile dei partiti può evitare l’esercizio provvisorio. A preoccupare non è la fedeltà sul metodo. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia depositeranno nel pomeriggio 500 emendamenti in commissione Bilancio alla Camera, ma domenica, quando si passerà ai cosiddetti segnalati, cioè quelli che saranno esaminati e votati, il numero scenderà a duecento. È una soglia già concordata con Palazzo Chigi (continua a leggere l'articolo di Giuseppe Colombo)