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Manovra, sindacati contro legge di Bilancio

Primo incontro del Ministro del Lavoro Calderone con le parti sociali

Sciopero indetto da Uil e Cgil il 16 dicembre, la Cisl ha deciso di non aderire

Sindacati contro la manovra: dai tagli a sanità e istruzione alle riforme fiscali. Oggi l’audizione delle diverse sigle. La Uil ha indetto quattro ore di sciopero insieme alla Cgil il 16 dicembre per dire no alla manovra del Governo. A questa decisione, si legge in una nota, la Cisl ha deciso di non aderire. “Dopo una lunga giornata di confronto – sottolinea il Segretario Generale Uil Milano Lombardia Enrico Vizza – e anche di scambio di idee e di opinioni insieme a Cgil Lombardia e alla Cisl Lombardia la Uil ha proposto un percorso di mobilitazioni contro i contenuti di una manovra che non da risposte ai temi che i sindacati hanno presentato alla premier Meloni. Crediamo, pertanto – aggiunge – che sia necessario un percorso di mobilitazione. Avremmo preferito promuovere delle iniziative a livello regionale in Lombardia unitarie, ma purtroppo la Cisl ha un’opinione diversa in questo momento attendendo prima l’incontro che si terrà a 7 dicembre. Noi riteniamo che occorra, invece, dare delle risposte immediate e quindi come Uil abbiamo proposto a Cgil di organizzare quattro ore di sciopero a livello regionale in tutta la Lombardia con presidi territoriali presso le prefetture in cui portare avanti le rivendicazioni e chiedere alla politica e al Parlamento di intervenire e modificare il testo di una manovra iniqua. Questo – sottolinea – per dare delle risposte alle famiglie, ai lavoratori, ai giovani, ai pensionati per recuperare il potere d’acquisto, per dare delle risposte strutturali sul cuneo fiscale dove non sono sufficienti 2-3 punti”.

Audizioni sulla manovra

La legge di bilancio “non risponde alle emergenze e mette in campo misure di corto respiro, in alcuni casi cortissimo” Così Gianna Fracassi, vicesegretaria della cgil, all’audizione sulla manovra. Sulle misure fiscali il sindacato conferma il giudizio negativo, sono “misure simbolo che non servono al Paese”. Le misure sull’energia “scadono nel primo trimestre 2023, e sono proroghe di misure già presenti nei dl aiuti. Non si interviene strutturalmente sull’aumento di energia e inflazione”. “L’intervento della manovra, accompagnato dall’aumento dei prezzi, rischia di determinare un taglio strutturale a tutto il nostro sistema pubblico, a partire da comparti delicati come sanità e istruzione“. 

Anche la Uil conferma il giudizio negativo sulla manovra e chiede al Parlamento una riflessione su molti punti, dai voucher alla flat tax, dalle pensioni alla sicurezza sul lavoro. E’ “inaccettabile il condono fiscale, è una beffa per chi paga le tasse”, ha detto Domenico Proietti, segretario confederale Uil, affermando che serve un’inversione di marcia: “La lotta all’evasione deve essere il primo punto di azione e invece ci sono provvedimenti in direzione opposta, come l’aumento dell’uso del contante e la possibilità di non usare il pos fino a 60 euro. L’opposto rispetto al resto dell’occidente”. E poi: “Siamo molto preoccupati dall’allargamento dell’uso dei voucher fino a 10mila euro: riduce le tutele ed è un’altra direzione rispetto alla lotta alla precarietà, mentre invece al Paese serve di stabilizzare i rapporti di lavoro. Ci trova critici anche l’estensione della flat tax fino a 85mila euro, viene meno la progressività. Il Parlamento deve fare una riflessione su questo”. Ancora, la tassa sugli extraprofitti in Bilancio “diminuisce la platea interessata, ed è un errore, si possono reperire risorse per salari e pensioni. Iniquo il blocco della rivalutazione delle pensioni sopra 4 volte mnimo. Anche su questo chiediamo una riflessione”. Quota 103, sostiene Proietti, “risponde in minima parte alle esigenze, non c’è il rafforzamento dell’ape sociale, su opzione donna è stato fatto un pasticcio”. E’ “sbagliata l’abolizione del reddito di cittadinanza” c’è una “grave lacuna: manca un intervento significativo per la sicurezza nei luoghi di lavoro”.

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