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Mantova, più semplice e meno costoso rivendere i 1.050 alloggi Peep

Il Comune fissa le nuove tariffe per trasformare il diritto di superficie in proprietà. Il vicesindaco Buvoli: «Abbiamo ricalibrato le quote statali per renderle più eque»

MANTOVA. Costerà meno per gli assegnatari diventare proprietari degli alloggi costruiti nelle aree Peep anche 30 o 40 anni fa. Il Comune ha recepito nel suo regolamento le nuove norme statali, condensate nella legge 51 dello scorso maggio, che hanno rivisto le precedenti e hanno eliminato l’iniquo appiattimento tra alloggi situati in diversi quartieri della città.

D’ora in poi sarà possibile per i titolari svincolare gli appartamenti e rimetterli sul mercato senza i lacci previsti dalle vecchie convenzioni urbanistiche. Potranno eliminare il vincolo del diritto di superficie per 99 anni (dopo il quale l’immobile torna di proprietà del Comune) oppure lasciarlo e togliere solo i vincoli previsti in convenzione per vendere l’alloggio comunque (anche se rispettando le regole a cui già prima dovevano sottostare). Insomma, gli assegnatari adesso possono diventare proprietari a tutti gli effetti. Modificando il regolamento, il Comune ha anche diminuito le tariffe previste dalla legge, ricalibrandole in maniera più equa.

«Con le norme di oggi – ha spiegato in conferenza stampa il vicesindaco Giovanni Buvoli – diamo libertà agli assegnatari di diventare pieni proprietari e di disporre del proprio bene a proprio piacimento. Per farlo dovranno pagare un corrispettivo al Comune. Noi abbiamo rimodulato le tariffe che prima si basavano solo sulla metratura dell’alloggio, mentre adesso abbiamo introdotto un nuovo sistema che considera le caratteristiche urbanistiche e architettoniche dell’alloggio e la località dove si trova».

Sono interessati 1.050 alloggi (in villette unifamiliari o in palazzine) nei quartieri periferici di Angeli, Castelletto Borgo, Colle Aperto, Dosso del Corso, Formigosa, Lunetta Frassino, Virgiliana, e in centro nell’ex Ghetto, in piazza Sermide, in via Allende e in vicolo dell’Arco.

«Con le vecchie tariffe – ha detto Buvoli -– abbiamo svincolato quest’anno trenta immobili e incassato 160mila euro. Con le nuove tariffe, se dovessimo svincolarli tutti, incasseremmo 3,9 milioni di euro, ma stimiamo di svincolarne il 30%, 300 immobili, e di incassare 900mila euro». Il vicesindaco ha fatto qualche esempio. Per liberalizzare un alloggio a Lunetta il range di spesa oscillerà da un minimo di 300 euro a un massimo di 19mila, anziché 29mila come prevede la legge. Le diminuzioni maggiori si registrano in centro dove «le strategie di analisi e di stima dell’ente hanno consentito di contenere gli importi, mantenendo la giusta proporzionalità rispetto agli altri comparti».

E così, i corrispettivi nell’ex Ghetto variano da un minimo di 300 euro a un massimo di 57mila euro contro i 90mila previsti di base (la media è di 6.300 euro contro i 9.800 di base). Via Allende oscilla da un minimo di 4mila a un massimo di 50mila euro, anziché 110mila (media 16mila euro anziché 35mila). Vicolo dell’Arco va da un minimo di 15mila a un massimo di 19mila euro invece dei 36mila di base (media calmierata di 18mila euro al posto di 34mila). A Colle Aperto il picco massimo di spesa passa da 29mila a 19mila euro, con una media per unità che scende da 7.400 a 3.700 euro. A Castelletto Borgo la spesa media cala da 9.300 a 4.900 euro.

Gli interessati dovranno far domanda compilando il modulo che troveranno sul sito del Comune. Entro 90 giorni il Comune comunicherà la cifra da pagare entro i successivi 60 giorni (si può rateizzare). Poi si andrà dal notaio. 

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