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Maria Mesi e le altre donne del boss Messina Denaro. L’ex amante in un video del 1997

Dopo aver scoperto degli abiti femminili e una parrucca nel covo in vicolo San Vito, a Campobello di Mazara, gli investigatori sono convinti che ad indossarli siano state donne che nel tempo hanno frequentato il padrino di Castelvetrano. Ecco su chi sono caduti i sospetti

Dando la caccia al latitante Messina Denaro gli inquirenti erano arrivati a lei già alla fine degli anni '90. Maria Mesi, allora poco più che trentenne, era sentimentalmente legata al boss. La loro relazione aveva portato gli inquirenti a un passo dalla cattura del padrino. Nel 1997, c’era stato anche un blitz, fallito all’ultimo minuto perché il boss non si presentò all’appuntamento. In un video si vede la donna che esce da un appartamento di via Aspra, frazione marinara di Bagheria, in cui i due amanti si vedevano. Il covo fu messo sotto controllo ma qualcuno avvertì il boss e ancora una volta l'arresto sfumò. Gli investigatori trovarono diverse lettere d'amore che il capomafia e la donna si erano scambiati. Lei si firmava e si faceva chiamare Mari oppure Mariella. "Avrei voluto conoscerti fin da piccola e crescere con te, sicuramente te ne avrei combinate di tutti i colori perché da bambina ero un maschiaccio", scriveva. La donna fu condannata in primo e in secondo grado per favoreggiamento aggravato alla mafia. La Cassazione annullò l'aggravante sostenendo che il rapporto sentimentale con il boss escludesse l'agevolazione di Cosa nostra.

Maria Mesi e le altre donne

Non solo Maria Mesi le donne hanno sempre avuto un ruolo strategico nella vita dell’ex latitante E ora sono proprio le sue amanti ad essere al centro delle indagini. Dopo aver scoperto degli abiti femminili e una parrucca nel covo in vicolo San Vito, a Campobello di Mazara, gli investigatori sono convinti che ad indossarli siano state donne che nel tempo hanno frequentato il padrino di Castelvetrano.

L'imprenditrice

Il Corriere Della Sera racconta di un'imprenditrice che gestisce un locale alla periferia di Campobello. Una bella donna sui 60 anni, separata e madre di una figlia, che in paese non passa certo inosservata. Mercoledì scorso è stata convocata nella caserma di Campobello dai carabinieri del nucleo investigativo di Trapani ed è stata ascoltata, proprio per dare spiegazioni sulla vera o presunta relazione con il boss. Ma lei ha smentito seccamente: “Mai avuta alcuna relazione". E quando l’ufficiale dell’Arma le ha dell’auto di lusso che a Campobello non hanno in tanti, lei ha replicato secca: “Faccio l’imprenditrice, è tutto frutto del mio lavoro di anni”.

L'insegnante

Il ruolo delle donne sembra essere una costante nella vita, nella latitanza e, probabilmente, anche nel futuro processuale di Matteo Messina Denaro. Tra le amanti del boss di Cosa Nostra c’è anche un’insegnate. La donna anche lei come l’imprenditrice e Maria Mesi non più giovanissima ha ammesso la relazione con il padrino. “Andava avanti da oltre due anni, ma non sapevo che fosse Messina Denaro”, ha dichiarato ai carabinieri. Nessuna delle due, nonostante quanto è stato detto in questi giorni, si è presentata spontaneamente in caserma, ma sono state convocate. È stato redatto un verbale delle loro dichiarazioni, anche se non sono indagate. Inoltre i militari non hanno ritenuto opportuno, almeno in questo momento, perquisire le loro abitazioni. E' stata invece perquisita la casa dove risiede Maria Mesi. In quel caso l’indagine è stata affidata ai Ros che sospettano possa avere avuto un ruolo attivo nel coprire anche l’ultimo periodo della latitanza del boss.

Asi, la bellissima austriaca

Uno dei rapporti più conosciuti di Messina Denaro è quello con austriaca “Asi”, Andrea Haslehner, cittadina austriaca che lavorava alla reception del Paradise Beach di Selinunte. E risale al 1988. Per lei all’epoca ha fatto uccidere Nicola Consales, direttore dell’hotel a cui non piacevano “quei quattro mafiosetti” che lo frequentavano. La ragazza, poliglotta, anni dopo si specializzerà in Germanistica e Romanistica. Insieme a Matteo andrà in vacanza a Forte dei Marmi e Rimini nel 1992, ovvero proprio l’anno delle stragi. Secondo gli inquirenti la relazione è andata avanti almeno fino al 1994. Quando il rapporto trai due finisce ai poliziotti dirà “A me Matteo sembrava un ragazzo simpatico, come tanti altri. Forse un po’ vivace”.

I figli del boss

Poi ci sono state altre donne: Francesca Alagna, la madre della figlia del boss, Lorenza. E poi la storia, di cui molto si parla senza riscontri, della giovane che intorno agli inizi degli anni 2000 gli avrebbe dato un figlio maschio chiamato Francesco come il nonno "Ciccio" Messina Denaro, morto latinante il 30 novembre 1998 ( ogni anno in questa data la famiglia fa affiggere un manifesto funerario per ricordarlo, ndr), “campiere” della famosa famiglia D’Alì di Trapani ( l’ex sottosegretario all’Interno Antonio D'Alì è in carcere dal dicembre 2022, dopo la conferma della condanna a sei anni per concorso esterno in associazione mafiosa da parte della Cassazione) e uomo di Totò Riina nel trapanese.