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Meloni a Tripoli: Libia priorità per l'Italia, collaborazione su energia e migrazioni

La collaborazione sulle risorse eneregetiche, il contrasto alle migrazioni irregolari, la stabilizzazione politica del paese: sono i temi al centro della missione di Giorgia Meloni oggi a Tripoli, in Libia, accompagnata dai ministri degli Esteri, Antonio Tajani, e dell'Interno, Matteo Piantedosi. Nella delegazione anche l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.

"L'Italia vuole giocare un ruolo importante, anche nella capacità di aiutare i Paesi africani a crescere e a diventare più ricchi", ha detto la presidente del consiglio dopo aver incontrato il primo ministro del governo di unità nazionale libico, Abdel Hamid al-Dabaiba. "L'Italia vuole giocare un ruolo importante, anche nella capacità di aiutare i Paesi africani a crescere e a diventare più ricchi . Una cooperazione - ha precisato - che non vuole essere predatoria, che vuole lasciare qualcosa nelle nazioni".

Energia e migrazioni

E' una "importante giornata e non a caso la visita a Tripoli è una delle mie prime visite istituzionali nell'area, dimostra che la Libia è una priorità per l'Italia e per la stabilità del Mediterraneo, è una priorità per la sicurezza italiana ed è una priorità per una delle grandi sfide che l'Europa affronta, la crisi energetica", ha detto Meloni nel corso di una dichiarazione alla stampa insieme al premier libico. L'Italia, ha ribadito Meloni, punta ad essere un hub di approvvigionamento per l'intera Europa.

"Il contrasto ai flussi di immigrazione irregolare per noi rimane un dossier centrale", ha detto ancora Meloni. "Nonostante gli sforzi, i numeri delle migrazioni irregolari dalla Libia verso l'Italia sono ancora alti. Gli ingressi irregolari in Italia - ha aggiunto - sono oltre il 50% delle persone che vengono dalla Libia, si devono intensificare gli sforzi in materia di contrasto al traffico e alla tratta di esseri umani, assicurando un trattamento umano alle persone interessate".

L'impegno per la stabilizzazione del paese

"Abbiamo parlato della situazione libica e ribadito la piena disponibilità italiana e favorire il legittimo percorso per la celebrazione delle elezioni e la stabilizzazione del quadro politico libico", ha detto la premier, condizione "indispensabile perchè il nostro partenariato possa raggiungere un potenziale molto più alto. Siamo legati da secoli di storia di una comune cooperazione che può essere ampliata e auspichiamo che questo impegno" della Libia a svolgere elezioni e stabilizzare la situazione "possa tradursi in atti concreti. Riteniamo che un ampio compromesso possa aiutare a sbloccare lo stallo: l'Italia è impegnata a fare la sua parte e lavorerà per assicurare una maggiore unità di intenti di tutta la comunità internazionale sul dossier libico ed evitare il rischio che influenze esterne lavorino per destabilizzare", ha detto Meloni.

"L'Italia rimane per la Libia il primo partner e il primo cliente e significa che la Libia è un mercato strategico per le nostre aziende, e vale anche per l'energia e per le infrastrutture", ha detto ancora Meloni. La premier ha sottolineato l'importanza della stabilizzazione dell'area per poter "iniziare il prima possibile i lavori sull'areoporto internazionale a Tripoli", così da "riprendere il prima possibile i voli diretti tra l'Italia e la Libia".

Meloni ha avuto una serie di incontri istituzionali con le autorità: oltre al primo ministro ha incontrato il presidente del consiglio presidenziale dello Stato di Libia, Mohammed Yunis Ahmed Al-Menfi.

Accordo di Eni con la National Oil Corporation 

Nel corso della visita, come previsto, Descalzi ha firmato con il presidente della National Oil Corporation (Noc), Farhat Bengdara, un'intesa per avviare lo sviluppo delle "Strutture A&E", un progetto strategico volto ad aumentare la produzione di gas per rifornire il mercato interno libico, oltre a garantire l'esportazione di volumi in Europa. "L'accordo di oggi", ha detto Descalzi, "consentirà di effettuare importanti investimenti nel settore dell'energia in Libia, contribuendo allo sviluppo e alla creazione di lavoro nel Paese, e rafforzando la posizione di Eni come primo operatore in Libia". "Strutture A&E", si legge in un comunicato, è il primo grande progetto ad essere sviluppato nel paese dall'inizio del 2000. Consiste in due giacimenti a gas, chiamati rispettivamente "Stuttura A" e "Struttura E", situati nell'area contrattuale D, al largo della Libia. La produzione di gas inizierà nel 2026 e raggiungerà un plateau di 750 milioni di piedi cubi di gas standard al giorno. La produzione sarà assicurata attraverso due piattaforme principali collegate agli impianti di trattamento esistenti presso il complesso di Mellitah. Il progetto prevede anche la costruzione di un impianto di cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica (CCS) a Mellitah, che consentirà una significativa riduzione dell'impronta carbonica complessiva, in linea con la strategia di decarbonizzazione di Eni. L'investimento complessivo è stimato in 8 miliardi di dollari, con un impatto significativo sull'industria e sulla relativa catena di fornitura, fornendo un contributo significativo all'economia libica.

"Eni è presente qui dal 1959", ha detto Meloni, "ringrazio Claudio Descalzi per essere qui oggi, ha di fatto contribuito a una parte importante della storia libica di questi anni, dello sviluppo economico della Libia oggi grazie al gasdotto Green stream condividiamo uno strumento fondamentale per favorire il processo di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico".