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Meloni vorrebbe più tecnici al governo, Lega e Forza Italia protestano

I retroscena raccontano di una Giorgia Meloni preoccupata, anzi preoccupatissima, per la situazione nazionale e internazionale. Sa di non poter sbagliare una mossa, soprattutto lei che è percepita con molta diffidenza all’estero. E così, in queste ore, prende corpo l’idea di schierare nel futuro governo una squadra tecnica, con personalità di alto profilo.

La leader di Fratelli d’Italia lo ha spiegato nei giorni scorsi nei colloqui con gli alleati di Forza Italia e Lega, anche se una lista vera e propria non è stata ancora proposta. Si parla di otto, ma anche dieci o dodici caselle, da riempire con figure di tecnici. Se si considera che in totale i ministri con portafoglio sono quindici, l’esecutivo sarebbe quindi poco politico.

«Si tratterà di tecnici di area», hanno cercato di rassicurare i meloniani. Ma Matteo Salvini e Silvio Berlusconi si sono convinti che Giorgia Meloni voglia ridimensionarli. Domani il segretario della Lega ha convocato una riunione del partito, al termine della quale indicherà i ministeri, e forse anche i nomi di alcuni ministri, che ritiene debbano spettare al Carroccio. «Salvini — si legge in una nota — è impegnato affinché la Lega dia all’Italia la squadra di governo migliore possibile. Martedì è in agenda un Consiglio federale per condividere e poi scegliere i nomi più adatti». Poi toccherà al Cavaliere dare le sue indicazioni, chiedendo un trattamento alla pari.

Il grado di tensione è tale – racconta La Stampa – che tra gli azzurri è cominciata a circolare una battuta: «A questo punto ci potevano tenere il governo Draghi». Il “governo dei migliori” con una spolverata sovranista «non è quello che si era detto agli elettori», dicono dalla Lega. «Può accadere che ci siano personaggi con un’esperienza tale da essere nel governo, pur non essendo parlamentari, ma siano dei casi, non la regola», chiede Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia.

Meloni sa che, come accade di solito per i nuovi governi, il suo non avrà la «luna di miele dei primi cento giorni». L’autunno presenterà un conto salatissimo. Si dovrà lavorare subito a uno scudo anti-rincari. Per questo ha chiesto ai partner di indicarle diversi esperti d’area, tenendo conto di curriculum ed esperienza, per dare vita a un mix credibile. Possibile che Economia e Interni vadano a tecnici. Per la Giustizia, si fa il nome di Carlo Nordio.

Molto ruoterà attorno al Viminale. Salvini sa che è una meta impossibile. Come piano B, potrebbe accettare lo Sviluppo economico, l’Agricoltura o le Riforme, pretendendo anche l’incarico di vicepremier. Per il Carroccio chiederà in tutto sei caselle politiche (forse includendo anche Claudio Borghi), compresa la Giustizia per Giulia Bongiorno e le Infrastrutture per Edoardo Rixi.

Quanto a Forza Italia, sarebbe sul tavolo l’opzione di affidare Interni o Esteri ad Antonio Tajani. Ma Berlusconi vorrebbe anche Licia Ronzulli nel governo.

Quanto alla squadra politica per Fratelli d’Italia, sono in corsa Guido Crosetto o Adolfo Urso per la Difesa, Fabio Rampelli per Infrastrutture o Welfare, Raffaele Fitto per gli Affari europei.