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Mieloma multiplo, una nuova immunoterapia ha determinato la scomparsa della malattia nel 90% dei pazienti

La Ricerca contro il cancro avanza sempre più e continua a produrre buone notizie. L'ultima, in ordine di tempo, arriva da Israele, dove un gruppo di Ricercatori dell'Hadassah-University Medical Center ha rilevato la remissione completa del mieloma multiplo in oltre il 90% di pazienti che sono stati sottoposti a una nuova forma di immunoterapia.

In Italia, ogni anno, 5.600 persone si ammalano di mieloma multiplo, un tumore delle plasmacellule, che si moltiplicano senza controllo nel midollo osseo e talora in altre parti del corpo. È la seconda neoplasia ematologica per frequenza, con un'incidenza in crescita del +126%.

La terapia innovativa viene già utilizzata in alcune altre forme di cancro, è considerata una delle migliori metodologie nel trattamento dei tumori aggressivi, e implica la riprogrammazione delle cellule immunitarie del paziente per riconoscere e attaccare le proprie cellule tumorali.

 La sperimentazione clinica di fase 1 in corso ha già prodotto risultati straordinari, come riportato dal quotidiano Jerusalem Post: oltre il 90% dei 74 pazienti trattati con la terapia è entrato in completa remissione, ovvero non si riscontra più nel loro corpo segni che la malattia è in atto.
Alcuni precedenti risultati, ottenuti con un gruppo più piccolo di 20 pazienti affetti da mieloma multiplo avanzato, hanno mostrato che l'85% di essi aveva risposto al trattamento e il 71% aveva avuto una remissione completa dalla malattia. In tale studio, il trattamento ha anche aumentato la sopravvivenza del paziente in media di 308 giorni, ma sei pazienti, in particolare, non avevano più alcun segno di progressione della malattia quando la registrazione dei dati è stata interrotta a distanza di un anno e mezzo.

Come funziona la nuova Chimeric Antigen Receptor Cell Therapy

La Chimeric Antigen Receptor Cell Therapy (CAR-T) è una forma di immunoterapia estremamente promettente contro molti tipi di tumore, grazie al suo approccio individualizzato. Si svolge nell'arco di un certo numero di settimane e comporta la modifica genetica di un campione di sangue del paziente, con un recettore che riconosce le cellule tumorali aggiunto alle loro cellule T, che fanno parte del sistema immunitario. Da qui, le cellule appena ingegnerizzate vengono rimesse nel paziente con la speranza che aiutino il sistema immunitario a distruggere eventuali tumori, oltre che a proteggere da future ricadute.

I costi elevati della personalizzazione

La buona notizia c'è, quindi, peccato per un unico «difetto»: questo lavoro di laboratorio condotto su ogni singola persona è all'avanguardia e possiede un costo elevato. Attualmente negli Stati Uniti, una terapia CAR-T personalizzata può costare da 500mila a 1 milione di dollari, a seconda del tumore a cui è rivolta, rendendo difficile sia la ricerca che l'immissione sul mercato, come riporta il sito scientifico IflScience. È anche difficile espandersi al mercato di massa, poiché ogni cancro deve essere analizzato e progettato in modo specifico. 
 Tuttavia, nonostante i costi elevati, i ricercatori affermano che non mancano le persone che cercano di essere curate. «Abbiamo costantemente una lista d'attesa di oltre 200 pazienti provenienti da Israele e da varie parti del mondo», ha dichiarato la professoressa Polina Stepansky, dell'Hadassah-University Medical Center, al Jerusalem Post. «A causa della complessità della produzione e del trattamento stesso, soltanto un paziente alla settimana può entrare nel trattamento, che è ancora condotto in fase sperimentale».