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Mondiali 2022, le belle scoperte: Azzedine Ounahi, qualità e quantità

Mondiali 2022, le belle scoperte: Azzedine Ounahi, qualità e quantità

Mondiali Qatar 2022

Il centrocampista del Marocco, che solo un anno e mezzo vestiva la maglia dell'Avranches nella serie C francese, è una delle pedine chiave della nazionale nordafricana, e si candida a diventare uomo-mercato già a gennaio

I Mondiali non costituiscono solo, per alcune stelle, il banco di prova fondamentale verso la definitiva consacrazione, ma assumono spesso le sembianze di vetrina di assoluto prestigio, nella quale alcune formazioni mettono in mostra i loro pezzi potenzialmente pregiati, e comunque destinati ad avere una cospicua rivalutazione nel mercato internazionale. Così, di pari passo con l’avanzata del Marocco nella rassegna iridata, si accendono i riflettori su alcuni dei giocatori che hanno fornito un contributo essenziale nella buona riuscita della spedizione qataregna. C’è Sofyan Amrabat, regista della Fiorentina tra i migliori nel suo ruolo in Qatar, o il dribblomane Sofian Boufal, esterno sinistro dell’Angers. Ma a colpire gli addetti ai lavori e più in generale gli appassionati è stato uno dei centrocampisti dei Leoni dell’Atlante, tanto da suscitare l’ammirazione di Luis Enrique, c.t. della Spagna. Che nella conferenza stampa di presentazione del match contro il Marocco – che ha poi eliminato gli iberici ai rigori – lo ha pubblicamente elogiato con un “Madre mia! Da dove è venuto fuori questo ragazzo? Gioca davvero bene”.

Il “numero otto” dei nordafricani, come definito da mister Enrique che ha avuto un perdonabilissimo lapsus al momento di citarlo per nome, è Azzedine Ounahi, che al pari del suo connazionale Walid Cheddira si è reso protagonista di una scalata irresistibile. Ma se il bomber italo-marocchino del Bari (di cui abbiamo parlato qui) si è ritagliato solo uno spezzone di match dell’ottavo di finale contro le Furie Rosse, Ounahi è diventato ben presto una pedina insostituibile nello scacchiere del tecnico, e la militanza in una formazione della serie C francese fino alla primavera inoltrata del 2021 rende la sua ascesa ancora più sorprendente. Nato a Casablanca il 19 aprile del 2000 e cresciuto calcisticamente parlando nell’accademia “Mohammed VI” di Rabat, appena diciottenne si trasferisce a Strasburgo, ma dopo due stagioni nella seconda squadra del club transalpino arriva una bocciatura dolorosa: niente Ligue 1, ma terza serie con la casacca dell’Avranches.

Lo...sbarco in Normandia è l’inizio della sua fortuna: le cinque reti più un assist in ventotto presenze attirano l’attenzione dell’Angers, che per 350mila euro lo porta nei Paesi della Loira e lo fa esordire in Serie A. Bastano pochi mesi per convincere l’allora c.t. Halilhodzic, che lo convoca a gennaio 2022 e lo fa subito esordire – da titolare – in Coppa d’Africa col Ghana, mentre due mesi dopo è proprio Ounahi il mattatore del match di ritorno dello spareggio contro il Congo valevole per la qualificazione a Qatar 2022, con una doppietta e l’assist nel rotondo 4-1 conclusivo che proietta i “Leoni” al Mondiale. Ininfluente il cambio al timone in Nazionale, perché anche con mister Regragui per il filiforme mediano che si ispira ad Iniesta il posto c’è, e non è in discussione. Sempre dentro dall’inizio, nei tre match del Girone eliminatorio, poi contro la Spagna una performance di qualità in fase di possesso (eredità del suo passato da trequartista) ma soprattutto tanta sostanza: man of the match per duelli vinti, palle recuperate e chilometri percorsi (quasi 15), ed in quest’ultima graduatoria è già ai vertici della competizione dietro il maratoneta croato Brozovic. Il suo nome è già annotato sui taccuini di diversi club, anche italiani: ma la sensazione è che i 3-4 milioni di euro per farlo traslocare, ipotizzabili prima di Qatar 2022, siano - ora - decisamente pochi.

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